In questo articolo presentiamo parte di una ricerca più ampia condotta sulla rappresentazione sociale della “nascita tecnologica” così come viene presentata dalla stampa nazionale. La novità del tema e la rapidità con cui quest’ultima frontiera del progresso scientifico-tecnologico è entrata a far parte del senso comune e dell’opinione pubblica attribuiscono importanza al ruolo giocato da quotidiani e settimanali nel processo di costruzione della rappresentazione sociale delle nuove tecnologie riproduttive. I testi-notizia presi in esame, 437 articoli in totale, sono stati analizzati mediante un programma di elaborazione francese (Sistème portable pour l’analyse des données textuelles – Spad-T), utilizzato per l’analisi del contenuto di differenti tipi di testo, il quale realizza l’analisi fattoriale a partire da variabili di tipo qualitativo (analisi delle corrispondenze). Esaminando le interazioni delle parole sui fattori estratti è stato possibile: a) estrapolare i nuclei tematici fondamentali della rappresentazione fornita da alcuni quotidiani italiani in tema di procreazione assistita; b) esaminare le differenze / somiglianze nella messa in forma dei messaggi e nello stile comunicativo delle testate selezionate (Corriere della Sera; la Repubblica; La Stampa); c) verificare una possibile modificazione nel contenuto delle notizie durante l’arco di tempo considerato (1989-1995). I risultati suggeriscono che queste tecnologie costituiscano un tema così controverso per le implicazioni etiche e politiche che ne derivano, poiché esse hanno il potere di destabilizzare le nostre più radicate convinzioni riguardo alla maternità, alla paternità e alla naturalità della nascita: infatti l’esame dei nuclei tematici sembra delineare due estremità concettuali: da una parte il desiderio, ascritto alla maternità, ovvero al mondo femminile, e, dall’altra parte, la norma giuridica e sociale, di cui risulta essere unico referente la paternità, ovvero l’universo maschile. Inoltre la nascita tecnologica non viene presentata come scelta alternativa a una condizione patologica di sterilità, bensì come un mezzo onnipotente di realizzazione dei desideri individuali e egoistici di procreazione oltre i limiti naturali.

La scienza in prima pagina. La procreazione assistita nella comunicazione sociale

ZAMPERINI, ADRIANO;
1999

Abstract

In questo articolo presentiamo parte di una ricerca più ampia condotta sulla rappresentazione sociale della “nascita tecnologica” così come viene presentata dalla stampa nazionale. La novità del tema e la rapidità con cui quest’ultima frontiera del progresso scientifico-tecnologico è entrata a far parte del senso comune e dell’opinione pubblica attribuiscono importanza al ruolo giocato da quotidiani e settimanali nel processo di costruzione della rappresentazione sociale delle nuove tecnologie riproduttive. I testi-notizia presi in esame, 437 articoli in totale, sono stati analizzati mediante un programma di elaborazione francese (Sistème portable pour l’analyse des données textuelles – Spad-T), utilizzato per l’analisi del contenuto di differenti tipi di testo, il quale realizza l’analisi fattoriale a partire da variabili di tipo qualitativo (analisi delle corrispondenze). Esaminando le interazioni delle parole sui fattori estratti è stato possibile: a) estrapolare i nuclei tematici fondamentali della rappresentazione fornita da alcuni quotidiani italiani in tema di procreazione assistita; b) esaminare le differenze / somiglianze nella messa in forma dei messaggi e nello stile comunicativo delle testate selezionate (Corriere della Sera; la Repubblica; La Stampa); c) verificare una possibile modificazione nel contenuto delle notizie durante l’arco di tempo considerato (1989-1995). I risultati suggeriscono che queste tecnologie costituiscano un tema così controverso per le implicazioni etiche e politiche che ne derivano, poiché esse hanno il potere di destabilizzare le nostre più radicate convinzioni riguardo alla maternità, alla paternità e alla naturalità della nascita: infatti l’esame dei nuclei tematici sembra delineare due estremità concettuali: da una parte il desiderio, ascritto alla maternità, ovvero al mondo femminile, e, dall’altra parte, la norma giuridica e sociale, di cui risulta essere unico referente la paternità, ovvero l’universo maschile. Inoltre la nascita tecnologica non viene presentata come scelta alternativa a una condizione patologica di sterilità, bensì come un mezzo onnipotente di realizzazione dei desideri individuali e egoistici di procreazione oltre i limiti naturali.
1999
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/120172
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact