Grazie al cannocchiale Galileo compie le prime scoperte descritte nel Sidereus Nuncius pubblicato nel 1610: la Luna non è una sfera “perfettissima”, ma la sua superficie è del tutto simile a quella della Terra con monti e valli; le costellazioni e la via lattea sono ammassi di stelle di cui solo poche sono visibili a occhio nudo (un fiero colpo alle credenze dell’epoca e in particolare all’astrologia, e un pericoloso richiamo alla bruniana infinità dei mondi); Giove ha quattro lune. L'articolo si sofferma in particolare sulle scoperte relative alla Luna in occasione del centenario delle prime osservazioni fatte da Galileo col cannocchiale.

Quel primo incontro ravvicinato

PERUZZI, GIULIO
2009

Abstract

Grazie al cannocchiale Galileo compie le prime scoperte descritte nel Sidereus Nuncius pubblicato nel 1610: la Luna non è una sfera “perfettissima”, ma la sua superficie è del tutto simile a quella della Terra con monti e valli; le costellazioni e la via lattea sono ammassi di stelle di cui solo poche sono visibili a occhio nudo (un fiero colpo alle credenze dell’epoca e in particolare all’astrologia, e un pericoloso richiamo alla bruniana infinità dei mondi); Giove ha quattro lune. L'articolo si sofferma in particolare sulle scoperte relative alla Luna in occasione del centenario delle prime osservazioni fatte da Galileo col cannocchiale.
2009
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