Dal 1 gennaio 2003 il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Padova collabora con il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN, società nata dal vecchio ENEL) e con il gestore della rete austriaca del Sud-Tirolo (TIWAG) per valutare la fattibilità tecnico-economica ed ambientale di una nuova linea di trasmissione (a 400 kV) che interconnetta l'Italia e l'Austria. La Comunità Europea ha deciso di co-finanziare tale studio di fattibilità con 964.000 € (altrettanti ne verranno corrisposti dai tre enti interessati). Un comunicato stampa nazionale (scaricabile dal sito www.grt.it) ha portato l'opinione pubblica a conoscenza dell'assegnazione di tale finanziamento enfatizzandone l'importanza: "Si tratta di un progetto altamente innovativo, sia dal punto di vista tecnologico sia per il limitato impatto ambientale, che potrà rappresentare un ulteriore passo avanti dell’interconnessione della rete italiana, con ovvi vantaggi in termini di sicurezza ed economia per le imprese e i consumatori. Lo studio di fattibilità individuerà la capacità ottimale di trasmissione di elettricità del collegamento, anche con l’obiettivo di razionalizzare le porzioni di rete di trasmissione italiana e austriaca interessate dal progetto, con conseguenti vantaggi tecnici, economici ed ambientali. Per il sistema elettrico italiano ed europeo il potenziamento delle linee di interconnessione internazionali è una delle esigenze prioritarie - hanno dichiarato il Presidente Machì e l’Amministratore Delegato Parcu. In Italia i consumi di energia elettrica sono in costante crescita, ed è risaputo che il costo di questa energia all’estero è, in questa fase, notevolmente inferiore a quello italiano, così da costituire un’opportunità di risparmio per le imprese e i cittadini. Per questo il Gestore della rete intende favorire, con questa iniziativa, un’occasione di sviluppo per il sistema elettrico italiano, e il finanziamento della Commissione Europea premia i nostri sforzi". Lo studio di fattibilità analizzerà tutti gli aspetti ingegneristici dell'inserimento di una nuova tipologia di linea elettrica all'interno della galleria di prospezione (galleria ulteriore rispetto alle due mono-binario previste per i treni che viene utilizzata come galleria di soccorso). Si tratta dei cosiddetti GIL ovvero linee di trasmissione isolate in gas: la linea è essenzialmente costituita, per ognuna delle tre fasi, da due conduttori concentrici tubolari (in alluminio). Nel "tubo" più interno viene trasmessa la potenza elettrica mentre quello esterno, oltre che da contenitore del gas (una miscela di aria con bassa percentuale di esafloruro di zolfo), funge da ritorno della corrente di fase. Questa caratteristica consente di avere un sistema altamente eco-compatibile: i campi elettro-magnetici esterni sono infatti quasi totalmente annullati e non c'è alcun impatto visivo. Inoltre queste "linee elettriche" del futuro, costante oggetto di studio nell'ambito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Padova, presentano ingombri molto contenuti, campo magnetico esterno trascurabile ed eccellenti prestazioni (ridotte perdite pur con elevate potenze trasmissibili); esse costituiscono una soluzione compatibile con le gallerie e consentirebbero una forte interconnessione elettrica paneuropea auspicabile per l'imminente operatività del mercato elettrico. Infatti, per quanto riguarda le possibilità e le esigenze attuali di scambi di energia elettrica della rete italiana con quella europea, va sottolineato come "l'energia a buon mercato può venire praticamente solo dall'estero e, per contro, non sono facili le prospettive di ampliamento delle interconnessioni". In particolare sono evidenti le modeste potenze di scambio oggi attuabili con la rete austriaca a fronte di quelle molto più consistenti con la rete francese e svizzera. Ad esempio gli scambi di energia elettrica della rete italiana realizzati nell'anno 2000, subordinati anche a vincoli introdotti da margini operativi riguardanti la sicurezza dell'esercizio, confermano le ridotte possibilità del collegamento a 220 kV Soverzene - Lienz fra Italia e Austria. Manca, infatti, un qualsiasi collegamento a 400 kV tra le due nazioni. Visto il livello di innovazione di queste nuove linee di trasmissione dell'energia elettrica (ce ne sono solo 100 km in tutto il mondo) lo studio coinvolge oltre agli aspetti ingegneristici anche molti aspetti di ricerca vera e propria: per questo la presenza dell'Università di Padova riveste un ruolo strategico. Sono ormai più di quattro anni che l'unità "Sistemi elettrici per l'energia" del Dipartimento di Ingegneria Elettrica studia le linee blindate isolate in gas: sono apparse più di venti pubblicazione in prestigiose riviste e conferenze italiane e straniere. Il gruppo di studio può avvalersi di uno staff consolidato nell'ambito dei Sistemi Elettrici composto da ricercatori e docenti. Il responsabile di questo studio è il nuovo pro-rettore prof. Lorenzo Fellin affiancato dal vice-responsabile ing. Roberto Benato; collaboreranno inoltre ing. Matteo Pittarello, prof. Antonio Paolucci, prof. Roberto Turri, prof. Fabrizio Dughiero, ing. Arturo Lorenzoni. L'idea di "corridoio multiservizio" è stata ripetutamente proposta e sostenuta dai ricercatori dell'Università Patavina anche per altre realtà oltre a quella della futura linea ferroviaria Fortezza-Innsbruck ed ora che la Comunità Europea ha premiato l'idea con questo finanziamento ci si augura che non venga tralasciata tale irripetibile possibilità per conciliare nello stesso "corridoio" più servizi tecnologici basilari per l'attività umana.

Tecnologie innovative per l'utilizzo del nuovo tunnel di base del Brennero per il trasporto dell'energia elettrica

BENATO, ROBERTO;
2003

Abstract

Dal 1 gennaio 2003 il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Padova collabora con il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN, società nata dal vecchio ENEL) e con il gestore della rete austriaca del Sud-Tirolo (TIWAG) per valutare la fattibilità tecnico-economica ed ambientale di una nuova linea di trasmissione (a 400 kV) che interconnetta l'Italia e l'Austria. La Comunità Europea ha deciso di co-finanziare tale studio di fattibilità con 964.000 € (altrettanti ne verranno corrisposti dai tre enti interessati). Un comunicato stampa nazionale (scaricabile dal sito www.grt.it) ha portato l'opinione pubblica a conoscenza dell'assegnazione di tale finanziamento enfatizzandone l'importanza: "Si tratta di un progetto altamente innovativo, sia dal punto di vista tecnologico sia per il limitato impatto ambientale, che potrà rappresentare un ulteriore passo avanti dell’interconnessione della rete italiana, con ovvi vantaggi in termini di sicurezza ed economia per le imprese e i consumatori. Lo studio di fattibilità individuerà la capacità ottimale di trasmissione di elettricità del collegamento, anche con l’obiettivo di razionalizzare le porzioni di rete di trasmissione italiana e austriaca interessate dal progetto, con conseguenti vantaggi tecnici, economici ed ambientali. Per il sistema elettrico italiano ed europeo il potenziamento delle linee di interconnessione internazionali è una delle esigenze prioritarie - hanno dichiarato il Presidente Machì e l’Amministratore Delegato Parcu. In Italia i consumi di energia elettrica sono in costante crescita, ed è risaputo che il costo di questa energia all’estero è, in questa fase, notevolmente inferiore a quello italiano, così da costituire un’opportunità di risparmio per le imprese e i cittadini. Per questo il Gestore della rete intende favorire, con questa iniziativa, un’occasione di sviluppo per il sistema elettrico italiano, e il finanziamento della Commissione Europea premia i nostri sforzi". Lo studio di fattibilità analizzerà tutti gli aspetti ingegneristici dell'inserimento di una nuova tipologia di linea elettrica all'interno della galleria di prospezione (galleria ulteriore rispetto alle due mono-binario previste per i treni che viene utilizzata come galleria di soccorso). Si tratta dei cosiddetti GIL ovvero linee di trasmissione isolate in gas: la linea è essenzialmente costituita, per ognuna delle tre fasi, da due conduttori concentrici tubolari (in alluminio). Nel "tubo" più interno viene trasmessa la potenza elettrica mentre quello esterno, oltre che da contenitore del gas (una miscela di aria con bassa percentuale di esafloruro di zolfo), funge da ritorno della corrente di fase. Questa caratteristica consente di avere un sistema altamente eco-compatibile: i campi elettro-magnetici esterni sono infatti quasi totalmente annullati e non c'è alcun impatto visivo. Inoltre queste "linee elettriche" del futuro, costante oggetto di studio nell'ambito del Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Padova, presentano ingombri molto contenuti, campo magnetico esterno trascurabile ed eccellenti prestazioni (ridotte perdite pur con elevate potenze trasmissibili); esse costituiscono una soluzione compatibile con le gallerie e consentirebbero una forte interconnessione elettrica paneuropea auspicabile per l'imminente operatività del mercato elettrico. Infatti, per quanto riguarda le possibilità e le esigenze attuali di scambi di energia elettrica della rete italiana con quella europea, va sottolineato come "l'energia a buon mercato può venire praticamente solo dall'estero e, per contro, non sono facili le prospettive di ampliamento delle interconnessioni". In particolare sono evidenti le modeste potenze di scambio oggi attuabili con la rete austriaca a fronte di quelle molto più consistenti con la rete francese e svizzera. Ad esempio gli scambi di energia elettrica della rete italiana realizzati nell'anno 2000, subordinati anche a vincoli introdotti da margini operativi riguardanti la sicurezza dell'esercizio, confermano le ridotte possibilità del collegamento a 220 kV Soverzene - Lienz fra Italia e Austria. Manca, infatti, un qualsiasi collegamento a 400 kV tra le due nazioni. Visto il livello di innovazione di queste nuove linee di trasmissione dell'energia elettrica (ce ne sono solo 100 km in tutto il mondo) lo studio coinvolge oltre agli aspetti ingegneristici anche molti aspetti di ricerca vera e propria: per questo la presenza dell'Università di Padova riveste un ruolo strategico. Sono ormai più di quattro anni che l'unità "Sistemi elettrici per l'energia" del Dipartimento di Ingegneria Elettrica studia le linee blindate isolate in gas: sono apparse più di venti pubblicazione in prestigiose riviste e conferenze italiane e straniere. Il gruppo di studio può avvalersi di uno staff consolidato nell'ambito dei Sistemi Elettrici composto da ricercatori e docenti. Il responsabile di questo studio è il nuovo pro-rettore prof. Lorenzo Fellin affiancato dal vice-responsabile ing. Roberto Benato; collaboreranno inoltre ing. Matteo Pittarello, prof. Antonio Paolucci, prof. Roberto Turri, prof. Fabrizio Dughiero, ing. Arturo Lorenzoni. L'idea di "corridoio multiservizio" è stata ripetutamente proposta e sostenuta dai ricercatori dell'Università Patavina anche per altre realtà oltre a quella della futura linea ferroviaria Fortezza-Innsbruck ed ora che la Comunità Europea ha premiato l'idea con questo finanziamento ci si augura che non venga tralasciata tale irripetibile possibilità per conciliare nello stesso "corridoio" più servizi tecnologici basilari per l'attività umana.
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