Introduzione Diversi autori hanno ipotizzato che la presenza di alterazioni, nelle relazioni precoci fra madre e figlio, svolga un ruolo importante nell’insorgenza dell’anoressia nervosa (AN). Dal punto di vista della teoria dell’attaccamento, i primi scambi interattivi e la modalità di parenting genitoriale possono rappresentare fattori protettivi o di rischio e vulnerabilità rispetto al successivo adattamento socioemotivo. Alcune ricerche sembrano confermare la connessione fra modalità di attaccamento e disturbi alimentari, riscontrando nei pazienti affetti da AN una maggiore incidenza di attaccamenti di tipo insicuro (Ward, Ramsay e Treasure, 2000). Il quadro complessivo, tuttavia, non appare ancora del tutto esauriente. In primo luogo, i pazienti affetti da AN non sembrano caratterizzati da uno stile di insicurezza prevalente (Distanziante o Preoccupato), che li differenzi in maniera netta sia dalle altre tipologie di disturbi alimentari sia da altre forme di psicopatologia. I disegni empirici utilizzati, inoltre, sono solitamente di tipo retrospettivo e non di tipo longitudinale, aspetto che riduce la portata e l’ampiezza delle relazioni riscontrate. Infine, la relazione fra insicurezza dell’attaccamento e AN trova una spiegazione alquanto generale, poiché non chiarisce gli specifici meccanismi di rischio che entrano in gioco nei differenti stili di attaccamento né il contributo intergenerazionale apportato dalle figure di accudimento. Secondo la letteratura, infatti, i modelli di attaccamento dei genitori tendono ad essere trasmessi fra le generazioni, in particolare da parte materna (van IJzendoorn, 1995) e ciò porta ad ipotizzare una relazione significativa fra i modelli interiorizzati dei genitori e quelli dei figli; in questo senso, ci si deve attendere non solo che i genitori dei pazienti affetti da anoressia nervosa, e in particolare le madri, siano caratterizzati da modelli di attaccamento prevalentemente insicuri, ma anche che vi sia una corrispondenza significativa, fra pazienti e genitori, nelle loro rappresentazioni delle relazioni precoci di accudimento insicuro o disfunzionale. A riguardo, tuttavia, sono scarse, verifiche empiriche che, chiariscano, inoltre, anche il ruolo svolto dalla figura paterna in tale processo. Il presente lavoro ha lo scopo di fornire un contributo allo studio della trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento nell’Anoressia Nervosa, considerando il ruolo svolto da entrambe le figure genitoriali e analizzando due distinte dimensioni rappresentazionali dell’attaccamento: lo stile di attaccamento adulto e le rappresentazioni della qualità del parenting sperimentata durante l’infanzia e la fanciullezza. Metodo Partecipanti. Alla ricerca hanno partecipato: (1) 30 pazienti con AN (16 del sottotipo restrittivo, 14 del sottotipo abbuffate/condotte di eliminazione), ricoverati presso un centro di cura, e i loro genitori (madri e padri) e (2) 30 soggetti di confronto, appaiati per età, sesso e status socioeconomico, insieme ai loro genitori. Strumenti. A tutti è stato somministrato: (1) l’Adult Attachment Questionnaire (AAQ, Shaver e Hazan, 1995), un questionario self-report per la valutazione dello stile di Attaccamento Adulto e (2) il Parental Bonding Instrument (PBI; Parker, Tupling e Brown, 1979), per valutare le rappresentazioni della relazione di parenting, sperimentata dai soggetti durante i primi 16 anni. Analisi dei dati. I due gruppi di soggetti e i loro genitori sono stati confrontati tramite statistiche di tipo parametrico (t-test) e categoriale (Chi-quadrato). La concordanza intergenerazionale è stata valutata tramite correlazione di Pearson per le misure di tipo continuo e con il Kappa di Cohen per le misure di tipo categoriale. Risultati e Discussione E’ risultata una differenza significativa fra pazienti con AN e gruppo di controllo nello stile di attaccamento adulto (Chi-quadro = 24,25, p. = .001). Nei pazienti con AN si è riscontrata un’elevata percentuale dell’attaccamento evitante (56,7% vs. 3,3%). Relativamente allo stile di attaccamento dei genitori, non si sono evidenziate differenze fra le madri e i padri dei pazienti e quelli del gruppo di confronto. In entrambi prevale lo stile di attaccamento sicuro. Questo risultato non sembra confermare l’ipotesi della trasmissione dell’attaccamento fra genitori e figli, ma evidenzia come vi sia una sorta di stacco generazionale nella direzione dell’insicurezza. Infine, per quanto concerne le rappresentazioni di parenting, le elaborazioni statistiche indicano una differenza nella rappresentazione del parenting paterno e materno da parte dei pazienti, connotato da una maggiore iperprotettività rispetto al gruppo di confronto. Nuovamente, non sono state rilevate differenze nelle rappresentazioni di parenting dei padri e delle madri dei pazienti, rispetto al gruppo normativo.

Rappresentazioni di parenting e stili di attaccamento nell'adulto: uno studio intergenerazionale nell'anoressia nervosa

CALVO, VINCENZO;
2003

Abstract

Introduzione Diversi autori hanno ipotizzato che la presenza di alterazioni, nelle relazioni precoci fra madre e figlio, svolga un ruolo importante nell’insorgenza dell’anoressia nervosa (AN). Dal punto di vista della teoria dell’attaccamento, i primi scambi interattivi e la modalità di parenting genitoriale possono rappresentare fattori protettivi o di rischio e vulnerabilità rispetto al successivo adattamento socioemotivo. Alcune ricerche sembrano confermare la connessione fra modalità di attaccamento e disturbi alimentari, riscontrando nei pazienti affetti da AN una maggiore incidenza di attaccamenti di tipo insicuro (Ward, Ramsay e Treasure, 2000). Il quadro complessivo, tuttavia, non appare ancora del tutto esauriente. In primo luogo, i pazienti affetti da AN non sembrano caratterizzati da uno stile di insicurezza prevalente (Distanziante o Preoccupato), che li differenzi in maniera netta sia dalle altre tipologie di disturbi alimentari sia da altre forme di psicopatologia. I disegni empirici utilizzati, inoltre, sono solitamente di tipo retrospettivo e non di tipo longitudinale, aspetto che riduce la portata e l’ampiezza delle relazioni riscontrate. Infine, la relazione fra insicurezza dell’attaccamento e AN trova una spiegazione alquanto generale, poiché non chiarisce gli specifici meccanismi di rischio che entrano in gioco nei differenti stili di attaccamento né il contributo intergenerazionale apportato dalle figure di accudimento. Secondo la letteratura, infatti, i modelli di attaccamento dei genitori tendono ad essere trasmessi fra le generazioni, in particolare da parte materna (van IJzendoorn, 1995) e ciò porta ad ipotizzare una relazione significativa fra i modelli interiorizzati dei genitori e quelli dei figli; in questo senso, ci si deve attendere non solo che i genitori dei pazienti affetti da anoressia nervosa, e in particolare le madri, siano caratterizzati da modelli di attaccamento prevalentemente insicuri, ma anche che vi sia una corrispondenza significativa, fra pazienti e genitori, nelle loro rappresentazioni delle relazioni precoci di accudimento insicuro o disfunzionale. A riguardo, tuttavia, sono scarse, verifiche empiriche che, chiariscano, inoltre, anche il ruolo svolto dalla figura paterna in tale processo. Il presente lavoro ha lo scopo di fornire un contributo allo studio della trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento nell’Anoressia Nervosa, considerando il ruolo svolto da entrambe le figure genitoriali e analizzando due distinte dimensioni rappresentazionali dell’attaccamento: lo stile di attaccamento adulto e le rappresentazioni della qualità del parenting sperimentata durante l’infanzia e la fanciullezza. Metodo Partecipanti. Alla ricerca hanno partecipato: (1) 30 pazienti con AN (16 del sottotipo restrittivo, 14 del sottotipo abbuffate/condotte di eliminazione), ricoverati presso un centro di cura, e i loro genitori (madri e padri) e (2) 30 soggetti di confronto, appaiati per età, sesso e status socioeconomico, insieme ai loro genitori. Strumenti. A tutti è stato somministrato: (1) l’Adult Attachment Questionnaire (AAQ, Shaver e Hazan, 1995), un questionario self-report per la valutazione dello stile di Attaccamento Adulto e (2) il Parental Bonding Instrument (PBI; Parker, Tupling e Brown, 1979), per valutare le rappresentazioni della relazione di parenting, sperimentata dai soggetti durante i primi 16 anni. Analisi dei dati. I due gruppi di soggetti e i loro genitori sono stati confrontati tramite statistiche di tipo parametrico (t-test) e categoriale (Chi-quadrato). La concordanza intergenerazionale è stata valutata tramite correlazione di Pearson per le misure di tipo continuo e con il Kappa di Cohen per le misure di tipo categoriale. Risultati e Discussione E’ risultata una differenza significativa fra pazienti con AN e gruppo di controllo nello stile di attaccamento adulto (Chi-quadro = 24,25, p. = .001). Nei pazienti con AN si è riscontrata un’elevata percentuale dell’attaccamento evitante (56,7% vs. 3,3%). Relativamente allo stile di attaccamento dei genitori, non si sono evidenziate differenze fra le madri e i padri dei pazienti e quelli del gruppo di confronto. In entrambi prevale lo stile di attaccamento sicuro. Questo risultato non sembra confermare l’ipotesi della trasmissione dell’attaccamento fra genitori e figli, ma evidenzia come vi sia una sorta di stacco generazionale nella direzione dell’insicurezza. Infine, per quanto concerne le rappresentazioni di parenting, le elaborazioni statistiche indicano una differenza nella rappresentazione del parenting paterno e materno da parte dei pazienti, connotato da una maggiore iperprotettività rispetto al gruppo di confronto. Nuovamente, non sono state rilevate differenze nelle rappresentazioni di parenting dei padri e delle madri dei pazienti, rispetto al gruppo normativo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1338610
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