Introduzione La transizione alla genitorialità è un complesso processo di formazione, cambiamento e adeguamento delle rappresentazioni di sé e del bambino. Anche nelle famiglie adottive è presente una fase di “attesa” preadottiva, corrispettivo psicologico della gravidanza (Brodzinsky e Pinderhughes, 2002). Durante tale fase incidono diversi stressors, specifici della situazione adottiva, che possono complicare la transizione e che rendono l’idea del difficile processo di aggiustamento che queste famiglie devono compiere (Brodzinsky e Pinderhughes, 2002). Le poche ricerche condotte sembrano indicare che la maggior parte dei genitori adottivi riesce a far fronte in maniera adeguata alle prime fasi di inserimento del bambino. Al contrario, in alcuni casi, i genitori adottivi sembrano presentare maggiori risorse individuali, maggiore soddisfazione di coppia e minori sintomi depressivi rispetto alla condizione di genitorialità biologica. E’ importante osservare una certa cautela, poiché il positivo adattamento delle coppie adottive durante l’attesa potrebbe riflettere un temporaneo periodo di “luna di miele” (Schechter, 1970), che precede la comparsa di eventuali maggiori difficoltà. Il presente lavoro fornisce un contributo alla comprensione della transizione alla genitorialità adottiva, dal punto di vista delle personali esperienze di parenting, delle caratteristiche attuali di attaccamento con il partner e del funzionamento di coppia. L’ipotesi è che durante la fase di attesa preadottiva i genitori manifestino un funzionamento e un attaccamento di coppia differente da quello delle coppie di genitori naturali, che rifletta tale fase di funzionamento da “luna di miele”. Metodo Partecipanti. Due gruppi di coppie nella fase di transizione alla genitorialità adottiva e naturale: 20 che non hanno figli biologici ed hanno ottenuto l'idoneità per l'adozione e 20 al terzo mese di gravidanza. Strumenti. Ad entrambi i componenti delle coppie sono stati somministrati: (1) il Parental Bonding Instrument (PBI; Parker, Tupling e Brown, 1979), per valutare le rappresentazioni della relazione di parenting, sperimentata dai soggetti durante l’infanzia con i propri genitori; (2) l’Adult Attachment Questionnaire (AAQ) di Shaver e Hazan (1987), per valutare lo stile di attaccamento adulto e (3) il Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale III (FACES III) di Olson (1985), per la valutazione del funzionamento e della soddisfazione di coppia. Analisi dei dati. I due gruppi di genitori sono stati confrontati utilizzando tecniche di verifica statistica di tipo parametrico (t-test), non parametrico (Test U di Mann-Whitney) e categoriale (Chi-quadrato), secondo le caratteristiche metriche delle diverse misure utilizzate. Risultati In sintesi: (1) non vi sono differenze tra i due gruppi nelle rappresentazioni delle relazioni di parenting, sperimentate durante l’infanzia (PBI); (2) né nello stile di attaccamento adulto (AAQ); (3) emergono, invece, differenze nel funzionamento di coppia. I genitori adottivi sono caratterizzati da una maggiore coesione di coppia e da un funzionamento di tipo coeso e, spesso, invischiato. Il funzionamento delle coppie adottive è più frequentemente di tipo estremo (55%) rispetto alle coppie naturali (15%), anche se è connotato da una minore insoddisfazione riguardo al funzionamento della famiglia. Sul versante dell’adattabilità, per contro, non si sono rilevate differenze significative fra i due gruppi. Discussione I risultati sembrano indicare come la fase dell’attesa del bambino dopo l’idoneità adottiva è caratterizzata da un funzionamento di coppia peculiare e differenziato. Tutte le coppie da noi considerate, infatti, sono risultate di tipo connesso o invischiato (Olson et al., 1983), ossia contraddistinte da un funzionamento in cui predomina un’elevata coesione familiare a scapito dello spazio personale e della chiara separazione dei ruoli. Questo funzionamento, spesso estremo, viene vissuto come sintonico dalla coppia, che esprime una maggiore soddisfazione del sistema familiare. Ciò concorda con l’ipotesi di una fase di “luna di miele” dei coniugi durante l’attesa preadottiva (Schechter, 1970). Sul versante delle rappresentazioni di parenting e dello stile di attaccamento non sono state riscontrate differenze significative, come se le difficoltà connesse con il percorso adottivo non avessero inciso negativamente sulle rappresentazioni della propria esperienza passata di attaccamento e sullo stile di relazione a riguardo.

La transizione alla genitorialità  adottiva: stili di attaccamento e funzionamento familiare

CALVO, VINCENZO;
2003

Abstract

Introduzione La transizione alla genitorialità è un complesso processo di formazione, cambiamento e adeguamento delle rappresentazioni di sé e del bambino. Anche nelle famiglie adottive è presente una fase di “attesa” preadottiva, corrispettivo psicologico della gravidanza (Brodzinsky e Pinderhughes, 2002). Durante tale fase incidono diversi stressors, specifici della situazione adottiva, che possono complicare la transizione e che rendono l’idea del difficile processo di aggiustamento che queste famiglie devono compiere (Brodzinsky e Pinderhughes, 2002). Le poche ricerche condotte sembrano indicare che la maggior parte dei genitori adottivi riesce a far fronte in maniera adeguata alle prime fasi di inserimento del bambino. Al contrario, in alcuni casi, i genitori adottivi sembrano presentare maggiori risorse individuali, maggiore soddisfazione di coppia e minori sintomi depressivi rispetto alla condizione di genitorialità biologica. E’ importante osservare una certa cautela, poiché il positivo adattamento delle coppie adottive durante l’attesa potrebbe riflettere un temporaneo periodo di “luna di miele” (Schechter, 1970), che precede la comparsa di eventuali maggiori difficoltà. Il presente lavoro fornisce un contributo alla comprensione della transizione alla genitorialità adottiva, dal punto di vista delle personali esperienze di parenting, delle caratteristiche attuali di attaccamento con il partner e del funzionamento di coppia. L’ipotesi è che durante la fase di attesa preadottiva i genitori manifestino un funzionamento e un attaccamento di coppia differente da quello delle coppie di genitori naturali, che rifletta tale fase di funzionamento da “luna di miele”. Metodo Partecipanti. Due gruppi di coppie nella fase di transizione alla genitorialità adottiva e naturale: 20 che non hanno figli biologici ed hanno ottenuto l'idoneità per l'adozione e 20 al terzo mese di gravidanza. Strumenti. Ad entrambi i componenti delle coppie sono stati somministrati: (1) il Parental Bonding Instrument (PBI; Parker, Tupling e Brown, 1979), per valutare le rappresentazioni della relazione di parenting, sperimentata dai soggetti durante l’infanzia con i propri genitori; (2) l’Adult Attachment Questionnaire (AAQ) di Shaver e Hazan (1987), per valutare lo stile di attaccamento adulto e (3) il Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale III (FACES III) di Olson (1985), per la valutazione del funzionamento e della soddisfazione di coppia. Analisi dei dati. I due gruppi di genitori sono stati confrontati utilizzando tecniche di verifica statistica di tipo parametrico (t-test), non parametrico (Test U di Mann-Whitney) e categoriale (Chi-quadrato), secondo le caratteristiche metriche delle diverse misure utilizzate. Risultati In sintesi: (1) non vi sono differenze tra i due gruppi nelle rappresentazioni delle relazioni di parenting, sperimentate durante l’infanzia (PBI); (2) né nello stile di attaccamento adulto (AAQ); (3) emergono, invece, differenze nel funzionamento di coppia. I genitori adottivi sono caratterizzati da una maggiore coesione di coppia e da un funzionamento di tipo coeso e, spesso, invischiato. Il funzionamento delle coppie adottive è più frequentemente di tipo estremo (55%) rispetto alle coppie naturali (15%), anche se è connotato da una minore insoddisfazione riguardo al funzionamento della famiglia. Sul versante dell’adattabilità, per contro, non si sono rilevate differenze significative fra i due gruppi. Discussione I risultati sembrano indicare come la fase dell’attesa del bambino dopo l’idoneità adottiva è caratterizzata da un funzionamento di coppia peculiare e differenziato. Tutte le coppie da noi considerate, infatti, sono risultate di tipo connesso o invischiato (Olson et al., 1983), ossia contraddistinte da un funzionamento in cui predomina un’elevata coesione familiare a scapito dello spazio personale e della chiara separazione dei ruoli. Questo funzionamento, spesso estremo, viene vissuto come sintonico dalla coppia, che esprime una maggiore soddisfazione del sistema familiare. Ciò concorda con l’ipotesi di una fase di “luna di miele” dei coniugi durante l’attesa preadottiva (Schechter, 1970). Sul versante delle rappresentazioni di parenting e dello stile di attaccamento non sono state riscontrate differenze significative, come se le difficoltà connesse con il percorso adottivo non avessero inciso negativamente sulle rappresentazioni della propria esperienza passata di attaccamento e sullo stile di relazione a riguardo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1338611
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