L’antologia, preceduta da un'ampia introduzione, consta di due parti: la prima dedicata ai canti narrativi tradizionali o cîntece bătrîneşti (che qui abbiamo tradotto con «canti vecchi»), la seconda alle colinde, i canti rituali del solstizio invernale. I due generi, profondamente radicati nella cultura del villaggio romeno, praticati attivamente fino a tempi recentissimi e tuttora vivi in alcune zone maggiormente conservative, rappresentano le due più importanti categorie di testi versificati a carattere narrativo della poesia orale tradizionale. Ogni sezione di testi è preceduta da un cappello introduttivo, in cui si è tentato di inquadrare le forme e i contenuti dei canti romeni all’interno di un orizzonte culturale più vasto, che comprendesse da una parte la produzione letteraria e l’immaginario simbolico del Medioevo occidentale, che per certi versi rappresenta un termine di confronto privilegiato e remunerativo, dall’altra gli scenari arcaici della mitologia popolare e la loro sopravvivenza all’interno della modernità, segnando ogni volta le possibili relazioni, le interdipendenze, i tratti caratteristici o le semplici affinità tipologiche. Tale operazione non ha di certo trascurato, né forzato, i dati etnografici e filologici, ma ha voluto soltanto suggerire la posizione di rilievo che la creazione orale romena dovrebbe occupare all’interno di una morfologia generale della tradizione poetica e culturale europea.

Le nozze del Sole. Canti vecchi e colinde romene

CEPRAGA, DAN OCTAVIAN;
2004

Abstract

L’antologia, preceduta da un'ampia introduzione, consta di due parti: la prima dedicata ai canti narrativi tradizionali o cîntece bătrîneşti (che qui abbiamo tradotto con «canti vecchi»), la seconda alle colinde, i canti rituali del solstizio invernale. I due generi, profondamente radicati nella cultura del villaggio romeno, praticati attivamente fino a tempi recentissimi e tuttora vivi in alcune zone maggiormente conservative, rappresentano le due più importanti categorie di testi versificati a carattere narrativo della poesia orale tradizionale. Ogni sezione di testi è preceduta da un cappello introduttivo, in cui si è tentato di inquadrare le forme e i contenuti dei canti romeni all’interno di un orizzonte culturale più vasto, che comprendesse da una parte la produzione letteraria e l’immaginario simbolico del Medioevo occidentale, che per certi versi rappresenta un termine di confronto privilegiato e remunerativo, dall’altra gli scenari arcaici della mitologia popolare e la loro sopravvivenza all’interno della modernità, segnando ogni volta le possibili relazioni, le interdipendenze, i tratti caratteristici o le semplici affinità tipologiche. Tale operazione non ha di certo trascurato, né forzato, i dati etnografici e filologici, ma ha voluto soltanto suggerire la posizione di rilievo che la creazione orale romena dovrebbe occupare all’interno di una morfologia generale della tradizione poetica e culturale europea.
2004
9788843029402
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