Al centro di una ben nota costellazione di testi cavalcantiani che presentano in varia misura e a diversi livelli interferenze con il genere della pastorella, In un boschetto trova’ pasturella (XLVIa) spicca per essere l’unico testo italiano che esibisca una completa affinità tipologica con gli esemplari gallo-romanzi. A partire dalla pastorella cavalcantiana, l'articolo cerca di tracciare alcune precisazioni di carattere generale riguardanti gli istituti metrici coinvolti nel genere pastorella all’interno del repertorio occitanico e antico-francese, insistendo soprattutto sul ruolo svolto dalle opzioni metrico-formali nelle dinamiche di distinzione del genere all’interno del sistema lirico d’appartenenza e nei processi di elaborazione della sua identità poetica. L’intento è quello di fornire un quadro di riferimento più chiaro, almeno nelle sue linee dominanti, all’interno del quale valutare una delle questioni centrali poste dal testo cavalcantiano, dalla quale dipende, in definitiva, anche il giudizio sulla qualità dei suoi rapporti con la tradizione gallo-romanza: l’intersezione, cioè, della forma pastorella con la forma ballata, in altre parole le ragioni che hanno portato a riprodurre mimeticamente le modalità tematiche del genere francese all’interno di un tipo metrico a ritornello quale la ballata, varietà di cui Cavalcanti, come si sa, fu il grande maestro e il punto di coagulo duecentesco.

La metrica della pastorella: precisazioni su In un boschetto di Guido Cavalcanti e la tradizione oitanica

CEPRAGA, DAN OCTAVIAN
2004

Abstract

Al centro di una ben nota costellazione di testi cavalcantiani che presentano in varia misura e a diversi livelli interferenze con il genere della pastorella, In un boschetto trova’ pasturella (XLVIa) spicca per essere l’unico testo italiano che esibisca una completa affinità tipologica con gli esemplari gallo-romanzi. A partire dalla pastorella cavalcantiana, l'articolo cerca di tracciare alcune precisazioni di carattere generale riguardanti gli istituti metrici coinvolti nel genere pastorella all’interno del repertorio occitanico e antico-francese, insistendo soprattutto sul ruolo svolto dalle opzioni metrico-formali nelle dinamiche di distinzione del genere all’interno del sistema lirico d’appartenenza e nei processi di elaborazione della sua identità poetica. L’intento è quello di fornire un quadro di riferimento più chiaro, almeno nelle sue linee dominanti, all’interno del quale valutare una delle questioni centrali poste dal testo cavalcantiano, dalla quale dipende, in definitiva, anche il giudizio sulla qualità dei suoi rapporti con la tradizione gallo-romanza: l’intersezione, cioè, della forma pastorella con la forma ballata, in altre parole le ragioni che hanno portato a riprodurre mimeticamente le modalità tematiche del genere francese all’interno di un tipo metrico a ritornello quale la ballata, varietà di cui Cavalcanti, come si sa, fu il grande maestro e il punto di coagulo duecentesco.
2004
Metrica e poesia
9788886413800
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