Gli studi dell’interazione tra gli ioni metallici ed i carbossilati o loro derivati hanno avuto un notevole incremento negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’importanza di tali interazioni nell’ambito di processi industriali, biologici e farmaceutici [1]. Tra gli acidi idrossi-carbossilici, gli acidi aldonici (quali l’acido mucico, l’acido saccarico e l’acido gluconico) risultano sempre più utilizzati in prodotti di importanza medica o farmaceutica, nonché in alcuni procedimenti industriali [2]. Anche gli studi dell’interazione tra l’alluminio e molecole di interesse ambientale e biologico hanno avuto un notevole incremento in questi ultimi anni, a causa della tossicità recentemente attribuita a tale metallo nei confronti dell’ambiente e degli esseri viventi [3]. Inoltre, la tossicità del metallo dipende in maniera determinante dalla forma chimica in cui esso è presente nell’ambiente naturale o fisiologico di interesse. Per tale motivo sono molto numerosi in letteratura gli studi di speciazione dell’alluminio, il quale può formare con gli acidi idrossi-carbossilici dei complessi di forza apprezzabile e di stechiometria e struttura assai diversificate (vedasi ad esempio riferimenti [4-5]). Nell’ambito di uno studio sull’interazione tra alluminio(III) ed acido gluconico, mucico e saccarico, riportiamo i risultati ottenuti nel caso dell’acido saccarico (H2A). I dati sono stati ottenuti a 25°C ed in ambiente di KCl 0.2 M. Le tecniche utilizzate sono state la potenziometria, l’NMR multinucleare (1H, 13C) e multidimensionale, nonché la spettrometria di massa con ionizzazione ad elettrospray. Il quadro di speciazione trovato in soluzione mediante misure potenziometriche è stato confermato da dati di spettroscopia NMR, i quali hanno anche consentito di ipotizzare la struttura più ragionevole per il complesso polinucleare Al2A2Hx, presente in soluzione a tutti i pH esaminati con vari gradi di protonazione. La spettrometria di massa con ionizzazione ad elettrospray ha confermato la natura dimerica del complesso più importante. Sono attualmente in corso dei tentativi per ottenere dei cristalli allo scopo di chiarire in dettaglio la struttura del complesso. RIFERIMENTI 1.S. Yano, Coord. Chem. Rev. 1988, 92, 113 2.M.Taylor,PCT Int.Appl.WO 95 02,326 A01N1/02; Chem.Abstr.122 (1995) 222812t 3.P.O. Ganrot, Environ. Health Persp. 1986, 65, 363 4.G.G. Bombi, et al., Inorg. Chim. Acta 1990, 171, 79 5.P.A. Jordan, et al., Coord. Chem. Rev 1996, 149, 281

Struttura e stabilita'  termodinamica dei complessi formati tra l'alluminio e l'acido saccarico

BERTANI, ROBERTA;DI MARCO, VALERIO;
2000

Abstract

Gli studi dell’interazione tra gli ioni metallici ed i carbossilati o loro derivati hanno avuto un notevole incremento negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’importanza di tali interazioni nell’ambito di processi industriali, biologici e farmaceutici [1]. Tra gli acidi idrossi-carbossilici, gli acidi aldonici (quali l’acido mucico, l’acido saccarico e l’acido gluconico) risultano sempre più utilizzati in prodotti di importanza medica o farmaceutica, nonché in alcuni procedimenti industriali [2]. Anche gli studi dell’interazione tra l’alluminio e molecole di interesse ambientale e biologico hanno avuto un notevole incremento in questi ultimi anni, a causa della tossicità recentemente attribuita a tale metallo nei confronti dell’ambiente e degli esseri viventi [3]. Inoltre, la tossicità del metallo dipende in maniera determinante dalla forma chimica in cui esso è presente nell’ambiente naturale o fisiologico di interesse. Per tale motivo sono molto numerosi in letteratura gli studi di speciazione dell’alluminio, il quale può formare con gli acidi idrossi-carbossilici dei complessi di forza apprezzabile e di stechiometria e struttura assai diversificate (vedasi ad esempio riferimenti [4-5]). Nell’ambito di uno studio sull’interazione tra alluminio(III) ed acido gluconico, mucico e saccarico, riportiamo i risultati ottenuti nel caso dell’acido saccarico (H2A). I dati sono stati ottenuti a 25°C ed in ambiente di KCl 0.2 M. Le tecniche utilizzate sono state la potenziometria, l’NMR multinucleare (1H, 13C) e multidimensionale, nonché la spettrometria di massa con ionizzazione ad elettrospray. Il quadro di speciazione trovato in soluzione mediante misure potenziometriche è stato confermato da dati di spettroscopia NMR, i quali hanno anche consentito di ipotizzare la struttura più ragionevole per il complesso polinucleare Al2A2Hx, presente in soluzione a tutti i pH esaminati con vari gradi di protonazione. La spettrometria di massa con ionizzazione ad elettrospray ha confermato la natura dimerica del complesso più importante. Sono attualmente in corso dei tentativi per ottenere dei cristalli allo scopo di chiarire in dettaglio la struttura del complesso. RIFERIMENTI 1.S. Yano, Coord. Chem. Rev. 1988, 92, 113 2.M.Taylor,PCT Int.Appl.WO 95 02,326 A01N1/02; Chem.Abstr.122 (1995) 222812t 3.P.O. Ganrot, Environ. Health Persp. 1986, 65, 363 4.G.G. Bombi, et al., Inorg. Chim. Acta 1990, 171, 79 5.P.A. Jordan, et al., Coord. Chem. Rev 1996, 149, 281
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