Partendo dalla premessa che quello della configurazione dell’indennità di esproprio è uno dei problemi centrali e più delicati, investendo innanzitutto l’altrettanto delicata questione della tutela della proprietà privata, il contributo esamina, in chiave evolutiva, la disciplina dei criteri di determinazione dell’indennità. Il d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità) ha riformato completamente la procedura di determinazione dell’indennità di esproprio, mantenendo inalterato il principio introdotto dall’art. 5-bis della legge n. 359/1992, non cogliendo pertanto l’occasione di precisare molti passaggi oscuri della normativa recepita, e riproducendo ambiguità, incoerenze e disparità di trattamento che pur dottrina e giurisprudenza non hanno mancato nel tempo di evidenziare. Si cita, a tal riguardo, la decisione 27 marzo 2003, Scordino c. Italia, con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito la ricevibilità di un ricorso sulla inadeguatezza dell’indennizzo di cui all’art. 5-bis.
I criteri di determinazione dell'indennità di espropriazione
SANTINELLO, PAOLA
2004
Abstract
Partendo dalla premessa che quello della configurazione dell’indennità di esproprio è uno dei problemi centrali e più delicati, investendo innanzitutto l’altrettanto delicata questione della tutela della proprietà privata, il contributo esamina, in chiave evolutiva, la disciplina dei criteri di determinazione dell’indennità. Il d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità) ha riformato completamente la procedura di determinazione dell’indennità di esproprio, mantenendo inalterato il principio introdotto dall’art. 5-bis della legge n. 359/1992, non cogliendo pertanto l’occasione di precisare molti passaggi oscuri della normativa recepita, e riproducendo ambiguità, incoerenze e disparità di trattamento che pur dottrina e giurisprudenza non hanno mancato nel tempo di evidenziare. Si cita, a tal riguardo, la decisione 27 marzo 2003, Scordino c. Italia, con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito la ricevibilità di un ricorso sulla inadeguatezza dell’indennizzo di cui all’art. 5-bis.Pubblicazioni consigliate
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