Essere all'altezza, nell'aspetto fisico, cioè conformi ai canoni dettati dalle mode del momento, diventa la cosa più importante. Il modello ideale di bellezza è irraggiungibile perché la bellezza stessa assume una grande variabilità, non ha soglie fisse perché non vengono definite su un unico modello, ma su una serie di modelli. La società moderna offre a donne e uomini la possibilità di modificare il proprio aspetto in modo abbastanza duraturo utilizzando ritrovati chimici e chirurgici. L'obbligo di essere belli è attribuibile all'uomo e alla donna, ma è quest'ultima il soggetto più flessibile della società e di conseguenza il più debole, quello che con maggior facilità può essere modificato e cambiato. La logica del conformismo prende piede e tutti seguono il loro capo giungendo al paradosso che, coloro che non aspirano ad attirare l'attenzione rifiutando di unirsi agli altri, se sono un numero consistente, ottengono l'effetto di attirare quell'attenzione che non desideravano e così via. Ogni individuo è coinvolto nelle situazioni create dal momento, anche se non è obbligato ad essere alla moda lo deve fare, se non vuole porsi in una situazione "eccentrica". Se gli idola novitatis incoraggiano un minimo di novità, gli idola temporis promettono originalità solo per trascinare i loro adoratori in un prevedibile conformismo. A nessuno è concessa un'immagine fedele del proprio corpo. La propria immagine è qualcosa che il corpo costruisce con lo sguardo, con l'atto del vedere. Decisivo per l'immagine corporea è il rapporto con gli altri il cui interesse positivo o negativo, per alcuni aspetti del nostro corpo, porta ad una modificazione della nostra immagine e accentua o rimuove ciò che sente accettato o rifiutato. I canoni collettivi di bello e di brutto, con le loro conseguenze a livello individuale sarebbero incomprensibili se non si considerassero le interrelazioni che esistono tra le varie immagini che ciascuno offre di sé. Se è vero che non si può costruire un "io" senza un "tu", così come non si può costruire la nostra immagine corporea senza l'immagine corporea degli altri.

Costruzione e socializzazione dei modelli di bellezza

TESSAROLO, MARISELDA
2001

Abstract

Essere all'altezza, nell'aspetto fisico, cioè conformi ai canoni dettati dalle mode del momento, diventa la cosa più importante. Il modello ideale di bellezza è irraggiungibile perché la bellezza stessa assume una grande variabilità, non ha soglie fisse perché non vengono definite su un unico modello, ma su una serie di modelli. La società moderna offre a donne e uomini la possibilità di modificare il proprio aspetto in modo abbastanza duraturo utilizzando ritrovati chimici e chirurgici. L'obbligo di essere belli è attribuibile all'uomo e alla donna, ma è quest'ultima il soggetto più flessibile della società e di conseguenza il più debole, quello che con maggior facilità può essere modificato e cambiato. La logica del conformismo prende piede e tutti seguono il loro capo giungendo al paradosso che, coloro che non aspirano ad attirare l'attenzione rifiutando di unirsi agli altri, se sono un numero consistente, ottengono l'effetto di attirare quell'attenzione che non desideravano e così via. Ogni individuo è coinvolto nelle situazioni create dal momento, anche se non è obbligato ad essere alla moda lo deve fare, se non vuole porsi in una situazione "eccentrica". Se gli idola novitatis incoraggiano un minimo di novità, gli idola temporis promettono originalità solo per trascinare i loro adoratori in un prevedibile conformismo. A nessuno è concessa un'immagine fedele del proprio corpo. La propria immagine è qualcosa che il corpo costruisce con lo sguardo, con l'atto del vedere. Decisivo per l'immagine corporea è il rapporto con gli altri il cui interesse positivo o negativo, per alcuni aspetti del nostro corpo, porta ad una modificazione della nostra immagine e accentua o rimuove ciò che sente accettato o rifiutato. I canoni collettivi di bello e di brutto, con le loro conseguenze a livello individuale sarebbero incomprensibili se non si considerassero le interrelazioni che esistono tra le varie immagini che ciascuno offre di sé. Se è vero che non si può costruire un "io" senza un "tu", così come non si può costruire la nostra immagine corporea senza l'immagine corporea degli altri.
2001
Cinema moda pubblicità. Psicosociologia dell'estetica quotidiana
9788846426529
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