Lo studio delle murature in pietra costituisce un tema affascinante ed arduo al tempo stesso, dovuto alle numerose incertezze, non solo del comportamento meccanico, ma finanche in sede di definizione delle “tipologie” (doveroso è infatti il plurale) ad esse afferenti, legate alla grande variabilità dei materiali impiegati e delle particolarità costruttive riscontrabili in sito. Se, a questo, si aggiungono l’uso spesso indiscriminato delle tecniche di consolidamento, la sovrabbondanza, sul mercato, di prodotti per il restauro di ogni tipo, e le carenze normative, purtroppo ancora in atto, il quadro si complica ulteriormente. Semplificazioni ed approssimazioni (pur sempre necessarie, soprattutto in contesto tecnico), non supportate da adeguate indagini, sia in fase preliminare (per la conoscenza del manufatto) che di controllo degli interventi (esecuzione e prestazioni, durabilità), diventano la regola, con conseguenze spesso disastrose. Un esempio significativo, oramai ben noto, è fornito dalle osservazioni dei centri colpiti dal sisma Umbria-Marche del 1997, da cui è emerso il cattivo funzionamento di molti edifici riparati con tecniche di larga diffusione (iniezioni, paretine armate) mal eseguite o addirittura mal concepite già in principio. Il punto di partenza, fondamentale, è invece che, nel contesto delle murature storiche, qualsiasi generalizzazione può essere arbitraria, in quanto le specifiche realtà richiedono un atteggiamento critico da assumere già in partenza, ed una sensibilità e cautela, già in sede di approccio, che necessitano di una speciale educazione ai diversi problemi. In tal senso, le difficoltà insite nella conoscenza delle murature in pietra rendono complessa anche la formulazione di modelli analitici generalizzabili per l’interpretazione del comportamento strutturale; le riproduzioni in laboratorio per gli studi sperimentali, le indagini di caratterizzazione in sito e l’osservazione diretta su murature reali si rivelano quindi mezzi di diagnosi indispensabili a riguardo. Sulla scia di ricerche già disponibili in letteratura, si è cercato di proporre e mettere a punto una metodologia per il consolidamento di murature in pietra multistrato con tecniche d’intervento caratterizzate dall’impiego di prodotti a base di calce, ossia di materiali a maggior compatibilità chimico-fisica e meccanica con quelli originari, mirate alla risoluzione dei problemi strutturali specifici di tali murature.

Consolidamento e recupero delle murature

VALLUZZI, MARIA ROSA
2003

Abstract

Lo studio delle murature in pietra costituisce un tema affascinante ed arduo al tempo stesso, dovuto alle numerose incertezze, non solo del comportamento meccanico, ma finanche in sede di definizione delle “tipologie” (doveroso è infatti il plurale) ad esse afferenti, legate alla grande variabilità dei materiali impiegati e delle particolarità costruttive riscontrabili in sito. Se, a questo, si aggiungono l’uso spesso indiscriminato delle tecniche di consolidamento, la sovrabbondanza, sul mercato, di prodotti per il restauro di ogni tipo, e le carenze normative, purtroppo ancora in atto, il quadro si complica ulteriormente. Semplificazioni ed approssimazioni (pur sempre necessarie, soprattutto in contesto tecnico), non supportate da adeguate indagini, sia in fase preliminare (per la conoscenza del manufatto) che di controllo degli interventi (esecuzione e prestazioni, durabilità), diventano la regola, con conseguenze spesso disastrose. Un esempio significativo, oramai ben noto, è fornito dalle osservazioni dei centri colpiti dal sisma Umbria-Marche del 1997, da cui è emerso il cattivo funzionamento di molti edifici riparati con tecniche di larga diffusione (iniezioni, paretine armate) mal eseguite o addirittura mal concepite già in principio. Il punto di partenza, fondamentale, è invece che, nel contesto delle murature storiche, qualsiasi generalizzazione può essere arbitraria, in quanto le specifiche realtà richiedono un atteggiamento critico da assumere già in partenza, ed una sensibilità e cautela, già in sede di approccio, che necessitano di una speciale educazione ai diversi problemi. In tal senso, le difficoltà insite nella conoscenza delle murature in pietra rendono complessa anche la formulazione di modelli analitici generalizzabili per l’interpretazione del comportamento strutturale; le riproduzioni in laboratorio per gli studi sperimentali, le indagini di caratterizzazione in sito e l’osservazione diretta su murature reali si rivelano quindi mezzi di diagnosi indispensabili a riguardo. Sulla scia di ricerche già disponibili in letteratura, si è cercato di proporre e mettere a punto una metodologia per il consolidamento di murature in pietra multistrato con tecniche d’intervento caratterizzate dall’impiego di prodotti a base di calce, ossia di materiali a maggior compatibilità chimico-fisica e meccanica con quelli originari, mirate alla risoluzione dei problemi strutturali specifici di tali murature.
2003
9788881380732
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