Il lago di Garda si situa in una regione dalla complessa storia geologica. Anche se il lago si è formato nel Quaternario, cioè nell’ ultimo istante della storia geologica, la conca lacustre è il risultato finale di eventi succedutisi nell’arco di almeno 200 milioni di anni. Infatti è ben riconoscibile la diversità di profondità alla quale si depositarono i sedimenti marini che diedero origine alle rocce ora costituenti le due sponde. Le rocce calcaree oolitiche e fossilifere della sponda veneta ci raccontano che nel Giurassico inferiore esisteva una piattaforma a pelo d’acqua, mentre le rocce fittamente stratificate con selce della sponda lombarda ci parlano di un bacino profondo. Piattaforma veneta e bacino lombardo sono dunque il primo elemento paleogeografico che ha determinato una marcata zona di diversità della crosta, allungata in senso nord-nord-est/sud-sud-ovest. Le successive deformazioni tettoniche, conseguenti al movimento di convergenza tra Africa ed Europa, hanno sfruttato i contrasti tra queste masse di rocce. La zona di transizione tra piattaforma e bacino è divenuta una fascia mobile che ha permesso raccorciamenti più marcati del settore lombardo rispetto a quello veneto. Soprattutto durante gli ultimi 25 milioni di anni, la cosiddetta zona di taglio delle Giudicarie, dove si situa il lago di Garda, ha assunto una struttura simile a un insieme di tegole embriciate. Grandi scaglie di rocce si sono accavallate le une sulle altre, permettendo un raccorciamento della regione di alcune decine di chilometri. Durante questi movimenti, oltre alle faglie e ai sovrascorrimenti si sono sviluppate delle grandi pieghe, che hanno avuto una importanza fondamentale nel determinare il bacino lacustre, in quanto il lago occupa la parte più depressa di una piega con la concavità rivolta verso l’alto (sinclinale). L’evento di disseccamento del Mediterraneo, avvenuto tra 6 e 5 milioni di anni fa a causa dell’interruzione di comunicazione con l’Oceano Atlantico, ha provocato l’incisione lungo l’asse della piega di un canyon fluviale profondo fino a 500 metri sotto il livello attuale del mare. Non è da escludere che la successiva attività tettonica abbia ulteriormente modificato il substrato roccioso, per esempio innalzando la parte meridionale in modo da creare una soglia nel profilo longitudinale del canyon. Nel Quaternario, l’era geologica “appena” iniziata e caratterizzata dalle grandi glaciazioni, una lingua glaciale si è insinuata a più riprese nel solco determinato dagli eventi precedenti, provocandone una ulteriore escavazione laterale con modellamento a “U” della valle, riconoscibile nel tratto centro settentrionale del lago. I detriti rocciosi trasportati dal ghiacciaio si sono accumulati allo sbocco in pianura dove formano l’anfiteatro morenico che contiene la parte meridionale del lago.

Le origini della conca benacense

ZAMPIERI, DARIO
2001

Abstract

Il lago di Garda si situa in una regione dalla complessa storia geologica. Anche se il lago si è formato nel Quaternario, cioè nell’ ultimo istante della storia geologica, la conca lacustre è il risultato finale di eventi succedutisi nell’arco di almeno 200 milioni di anni. Infatti è ben riconoscibile la diversità di profondità alla quale si depositarono i sedimenti marini che diedero origine alle rocce ora costituenti le due sponde. Le rocce calcaree oolitiche e fossilifere della sponda veneta ci raccontano che nel Giurassico inferiore esisteva una piattaforma a pelo d’acqua, mentre le rocce fittamente stratificate con selce della sponda lombarda ci parlano di un bacino profondo. Piattaforma veneta e bacino lombardo sono dunque il primo elemento paleogeografico che ha determinato una marcata zona di diversità della crosta, allungata in senso nord-nord-est/sud-sud-ovest. Le successive deformazioni tettoniche, conseguenti al movimento di convergenza tra Africa ed Europa, hanno sfruttato i contrasti tra queste masse di rocce. La zona di transizione tra piattaforma e bacino è divenuta una fascia mobile che ha permesso raccorciamenti più marcati del settore lombardo rispetto a quello veneto. Soprattutto durante gli ultimi 25 milioni di anni, la cosiddetta zona di taglio delle Giudicarie, dove si situa il lago di Garda, ha assunto una struttura simile a un insieme di tegole embriciate. Grandi scaglie di rocce si sono accavallate le une sulle altre, permettendo un raccorciamento della regione di alcune decine di chilometri. Durante questi movimenti, oltre alle faglie e ai sovrascorrimenti si sono sviluppate delle grandi pieghe, che hanno avuto una importanza fondamentale nel determinare il bacino lacustre, in quanto il lago occupa la parte più depressa di una piega con la concavità rivolta verso l’alto (sinclinale). L’evento di disseccamento del Mediterraneo, avvenuto tra 6 e 5 milioni di anni fa a causa dell’interruzione di comunicazione con l’Oceano Atlantico, ha provocato l’incisione lungo l’asse della piega di un canyon fluviale profondo fino a 500 metri sotto il livello attuale del mare. Non è da escludere che la successiva attività tettonica abbia ulteriormente modificato il substrato roccioso, per esempio innalzando la parte meridionale in modo da creare una soglia nel profilo longitudinale del canyon. Nel Quaternario, l’era geologica “appena” iniziata e caratterizzata dalle grandi glaciazioni, una lingua glaciale si è insinuata a più riprese nel solco determinato dagli eventi precedenti, provocandone una ulteriore escavazione laterale con modellamento a “U” della valle, riconoscibile nel tratto centro settentrionale del lago. I detriti rocciosi trasportati dal ghiacciaio si sono accumulati allo sbocco in pianura dove formano l’anfiteatro morenico che contiene la parte meridionale del lago.
2001
Il lago di Garda
8883141016
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1375706
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