Uno dei dati immediatamente avvertibili nella poesia di Ruffato, dalla sperimentazione degli anni Sessanta in poi, è la tensione, etica ed estetica, alla complessità. Dire la complessità del reale, mimare il difforme e il magmatico, il grottesco e il caos, doppiando le linee delle ultime avanguardie novecentesche, persa la fiducia nella pronuncia normale del mondo, la nostalgia della classicità: questo il movente primario della scrittura poetica. L’aspetto metalinguistico della comunicazione, onnipresente nelle raccolte in lingua dell’autore, caratterizza anche la produzione in dialetto degli anni successivi. Il saggio evidenzia l’urgenza della decostruzione, che sempre ne accompagna la ricerca della parola, e la tensione a ristrutturare, l’istanza di negazione alla base del dire e l’istanza imprescindibile del senso.
Dire la complessità in dialetto. In margine alla comunicazione poetica di Cesare Ruffato
BORSETTO, LUCIANA
2005
Abstract
Uno dei dati immediatamente avvertibili nella poesia di Ruffato, dalla sperimentazione degli anni Sessanta in poi, è la tensione, etica ed estetica, alla complessità. Dire la complessità del reale, mimare il difforme e il magmatico, il grottesco e il caos, doppiando le linee delle ultime avanguardie novecentesche, persa la fiducia nella pronuncia normale del mondo, la nostalgia della classicità: questo il movente primario della scrittura poetica. L’aspetto metalinguistico della comunicazione, onnipresente nelle raccolte in lingua dell’autore, caratterizza anche la produzione in dialetto degli anni successivi. Il saggio evidenzia l’urgenza della decostruzione, che sempre ne accompagna la ricerca della parola, e la tensione a ristrutturare, l’istanza di negazione alla base del dire e l’istanza imprescindibile del senso.Pubblicazioni consigliate
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