Attualità dell'arcaico. Accostamenti alla poesia popolare romena

In Occidente, gli incontri della modernità novecentesca con la poesia popolare romena stanno tutti sotto il duplice segno dell’arcaico e dell’attuale, del primordiale e del complesso, dell’autentico e del re-inventato. Nei suoi testi, nelle sue immagini e nei suoi miti, è stato scorto il volto più antico e insondabile della cultura tradizionale europea, un ‘primordiale’ e un ‘arcaico’ che non provenivano da un Altrove esotico, distante nel tempo e nello spazio, ma che si erano perpetuati in forme vive e integre nel cuore di una cultura rurale contemporanea dell’Europa orientale. I miti e le immagini senza tempo conservate nella poesia tradizionale della Romania si ripercuotono in questo modo sul moderno, parlano, come diceva Ernesto de Martino, «al ‘lato oscuro’ della nostra stessa anima di ‘occidentali’ e di ‘moderni’». L'articolo ripercorre alcuni degli incontri europei novecenteschi con la poesia popolare romena (da Franco Fortini a Eliade e de Martino, da Brancusi a Cioran e a Pasolini), facendo il punto sull'attualità del folklore tradizionale romeno.