Il settore ICT, in controtendenza con la gran parte del sistema produttivo italiano, presenta una struttura occupazionale fortemente scolarizzata e produce anche nella microimpresa una domanda di lavoro di profili professionali con competenze elevate, costituendo di fatto uno dei principali bacini di assorbimento del capitale umano qualificato del Paese. Questa dinamica di sviluppo, fondata sull’uso massiccio di risorse umane a elevato potenziale, combinata con la crescita del settore ha reso sempre più evidente, nell’intero comparto e in modo trasversale rispetto alle dimensioni d’impresa, il fenomeno della cosiddetta “individualizzazione del lavoro” [Censis, 2004], con un’occupazione che si è andata rapidamente connotando per i suoi caratteri di spiccato professionalismo, autonomia e responsabilità verso i destinatari della stessa prestazione di lavoro, anche se svolta sotto forma di impiego dipendente. Tra i lavoratori delle imprese informatiche l’individualizzazione e l’autorganizzazione dei tempi e delle attività rappresentano i tratti distintivi della prestazione di lavoro. Per i knowledge workers la scelta della dipendenza professionale dall’azienda (a prescindere dal modello contrattuale adottato) non appare frutto di una scelta di subordinazione, quanto piuttosto come l’effetto di una maturata consapevolezza che l’azienda, attraverso gli strumenti di organizzazione del lavoro, fornisca prima di tutto un’opportunità di crescita professionale. L’appartenenza a un’impresa permette di gestire dinamicamente i processi di apprendimento, generando, come conseguenza, una sostanziale assenza di preoccupazione sul tema della stabilità del lavoro. In definitiva sulla crescita delle competenze professionali convergono e si identificano gli obiettivi di entrambi i soggetti: lavoratore e impresa. E proprio sul valore dinamico della mobilità, da non intendersi come precarietà ma come scelta di sviluppo ed evoluzione professionale, si fonda il concetto di “carriera senza confini” che verrà analizzato nel corso di questo capitolo e che costituisce uno dei modelli di riferimento nell’analisi delle carriere dei professionisti della net economy. Questo modello si intreccia, in modo inestricabile, con i temi dell’employability e dei modelli di apprendimento che i knowledge workers adottano nello sviluppo della loro e-career.

Dalla carriera organizzativa alla carriera digitale

GIANECCHINI, MARTINA
2005

Abstract

Il settore ICT, in controtendenza con la gran parte del sistema produttivo italiano, presenta una struttura occupazionale fortemente scolarizzata e produce anche nella microimpresa una domanda di lavoro di profili professionali con competenze elevate, costituendo di fatto uno dei principali bacini di assorbimento del capitale umano qualificato del Paese. Questa dinamica di sviluppo, fondata sull’uso massiccio di risorse umane a elevato potenziale, combinata con la crescita del settore ha reso sempre più evidente, nell’intero comparto e in modo trasversale rispetto alle dimensioni d’impresa, il fenomeno della cosiddetta “individualizzazione del lavoro” [Censis, 2004], con un’occupazione che si è andata rapidamente connotando per i suoi caratteri di spiccato professionalismo, autonomia e responsabilità verso i destinatari della stessa prestazione di lavoro, anche se svolta sotto forma di impiego dipendente. Tra i lavoratori delle imprese informatiche l’individualizzazione e l’autorganizzazione dei tempi e delle attività rappresentano i tratti distintivi della prestazione di lavoro. Per i knowledge workers la scelta della dipendenza professionale dall’azienda (a prescindere dal modello contrattuale adottato) non appare frutto di una scelta di subordinazione, quanto piuttosto come l’effetto di una maturata consapevolezza che l’azienda, attraverso gli strumenti di organizzazione del lavoro, fornisca prima di tutto un’opportunità di crescita professionale. L’appartenenza a un’impresa permette di gestire dinamicamente i processi di apprendimento, generando, come conseguenza, una sostanziale assenza di preoccupazione sul tema della stabilità del lavoro. In definitiva sulla crescita delle competenze professionali convergono e si identificano gli obiettivi di entrambi i soggetti: lavoratore e impresa. E proprio sul valore dinamico della mobilità, da non intendersi come precarietà ma come scelta di sviluppo ed evoluzione professionale, si fonda il concetto di “carriera senza confini” che verrà analizzato nel corso di questo capitolo e che costituisce uno dei modelli di riferimento nell’analisi delle carriere dei professionisti della net economy. Questo modello si intreccia, in modo inestricabile, con i temi dell’employability e dei modelli di apprendimento che i knowledge workers adottano nello sviluppo della loro e-career.
2005
Carriere digitali
9788883636837
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1423384
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact