L'autore istituisce un parallelo tra l'evoluzione delle forme di autenticazione del racconto nella narrativa italiana tra la seconda metà del XVIII secolo e la fine dell'Ottocento, e il contemporaneo modificarsi dei protocolli del "discorso critico"; in quest'ottica se l'autenticazione delle pseudo-autobiografie di Chiari si basa sull'esibizione, seppur fittizia, di una attestazione "soggettiva", come la contemporanea critica letteraria, già la comparsa di fondali "monumentali" nei romanzi di fine secolo troverebbe corrispondenza nel coevo affermarsi dell'archeologia; successivamente sarebbero l'artificio del "manoscritto ritrovato" come topos di autenticazione del racconto, e il suo progressivo sfrangiarsi nella pluralità di documenti evocati in calce ai romanzi storici, a costituire un corrispettivo dell'affermarsi della filologia e dei metodi di ricostruzione del testo basati sul confronto fra più testimoni.
Retoriche dell'autenticazione nella narrativa e nella critica
MOTTA, ATTILIO
2004
Abstract
L'autore istituisce un parallelo tra l'evoluzione delle forme di autenticazione del racconto nella narrativa italiana tra la seconda metà del XVIII secolo e la fine dell'Ottocento, e il contemporaneo modificarsi dei protocolli del "discorso critico"; in quest'ottica se l'autenticazione delle pseudo-autobiografie di Chiari si basa sull'esibizione, seppur fittizia, di una attestazione "soggettiva", come la contemporanea critica letteraria, già la comparsa di fondali "monumentali" nei romanzi di fine secolo troverebbe corrispondenza nel coevo affermarsi dell'archeologia; successivamente sarebbero l'artificio del "manoscritto ritrovato" come topos di autenticazione del racconto, e il suo progressivo sfrangiarsi nella pluralità di documenti evocati in calce ai romanzi storici, a costituire un corrispettivo dell'affermarsi della filologia e dei metodi di ricostruzione del testo basati sul confronto fra più testimoni.Pubblicazioni consigliate
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