L'articolo è dedicato alla ricostruzione sistematica e alla valutazione critica degli interventi normativi comunitari e internazionali in tema di circolazione degli strumenti finanziari. Nel quadro concettuale (economico e giuridico) che distingue tra mercato e prodotto, e che afferma la necessità di un mercato unico per migliorare la concorrenza tra prodotti diversi, vengono prese in considerazione innanzitutto le regole di diritto internazionale privato (come ad es. l'art. 9, secondo comma, della direttiva 98/26/CE del 19 maggio 1998 sul carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli; l'art. 9 della direttiva 2002/47/CE del 6 giugno 2002 sulle garanzie finanziarie; e a livello internazionale la Convenzione dell'Aja del 13 dicembre 2002 sulla legge applicabile a determinati diritti relativi ai titoli detenuti presso un intermediario), sottolineando i risultati raggiunti e i (molti) profili problematici che tali regole lasciano irrisolti. Si spiegano così le diffuse istanze di uniformazione sostanziale della disciplina della circolazione degli strumenti finanziari (in particolare, dematerializzati) che hanno ispirato i lavori del Giovannini Group, l'istituzione - da parte della Commissione dell'Unione Europea - di un Legal Certainty Group, e la redazione di un progetto preliminare di Convenzione Unidroit sui titoli detenuti presso un intermediario (le cui soluzioni caratterizzanti sono esaminate criticamente). L'articolo si conclude con alcune osservazioni sulla scelta (art. 17 del progetto di Convenzione Unidroit) di imporre in maniera assolutamente iderogabile la detenzione indiretta di strumenti finanziari tramite intermediari con il sistema di registrazione in conto disciplinato dal progetto di convenzione Unidroit, a prescindere da ogni volontà contraria da parte degli Stati contraenti e/o da parte delle società emittenti; e di imporre agli Stati contraenti e alle società emittenti di riconoscere ai titolari di conto (che agiscano per conto proprio, e non come meri intermediari) l'effettivo esercizio dei dirtti relativi agli strumenti finanziari. Se si condivide l'idea che il valore degli strumenti finanziari è una funzione non solo della solvibilità e dei profitti potenziali della società emittente, ma anche della loro liquidità, e quindi del loro regime di circolazione, è facile comprendere come, per gli strumenti finanziari (definiti come trasferibili), il regime di circolazione (il mercato) entra a far parte del prodotto, cioè delle caratteristiche che dovrebbero essere lasciate variare in regime di libera concorrenza. Le iniziative di uniformazione del regime di circolazione degli strumenti finanziari - per quanto encomiabili - dovrebbero quindi sempre far salva la possibilità per le società emittenti di abbandonare il sistema uniforme (opting out), lasciando così liberi i privati di individuare nuove forme e nuove modalità di circolazione, in linea con le esigenze dei consumatori e con i progressi della tecnologia.

Il nuovo diritto europeo degli strumenti finanziari

SCIMEMI, ETTORE
2005

Abstract

L'articolo è dedicato alla ricostruzione sistematica e alla valutazione critica degli interventi normativi comunitari e internazionali in tema di circolazione degli strumenti finanziari. Nel quadro concettuale (economico e giuridico) che distingue tra mercato e prodotto, e che afferma la necessità di un mercato unico per migliorare la concorrenza tra prodotti diversi, vengono prese in considerazione innanzitutto le regole di diritto internazionale privato (come ad es. l'art. 9, secondo comma, della direttiva 98/26/CE del 19 maggio 1998 sul carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli; l'art. 9 della direttiva 2002/47/CE del 6 giugno 2002 sulle garanzie finanziarie; e a livello internazionale la Convenzione dell'Aja del 13 dicembre 2002 sulla legge applicabile a determinati diritti relativi ai titoli detenuti presso un intermediario), sottolineando i risultati raggiunti e i (molti) profili problematici che tali regole lasciano irrisolti. Si spiegano così le diffuse istanze di uniformazione sostanziale della disciplina della circolazione degli strumenti finanziari (in particolare, dematerializzati) che hanno ispirato i lavori del Giovannini Group, l'istituzione - da parte della Commissione dell'Unione Europea - di un Legal Certainty Group, e la redazione di un progetto preliminare di Convenzione Unidroit sui titoli detenuti presso un intermediario (le cui soluzioni caratterizzanti sono esaminate criticamente). L'articolo si conclude con alcune osservazioni sulla scelta (art. 17 del progetto di Convenzione Unidroit) di imporre in maniera assolutamente iderogabile la detenzione indiretta di strumenti finanziari tramite intermediari con il sistema di registrazione in conto disciplinato dal progetto di convenzione Unidroit, a prescindere da ogni volontà contraria da parte degli Stati contraenti e/o da parte delle società emittenti; e di imporre agli Stati contraenti e alle società emittenti di riconoscere ai titolari di conto (che agiscano per conto proprio, e non come meri intermediari) l'effettivo esercizio dei dirtti relativi agli strumenti finanziari. Se si condivide l'idea che il valore degli strumenti finanziari è una funzione non solo della solvibilità e dei profitti potenziali della società emittente, ma anche della loro liquidità, e quindi del loro regime di circolazione, è facile comprendere come, per gli strumenti finanziari (definiti come trasferibili), il regime di circolazione (il mercato) entra a far parte del prodotto, cioè delle caratteristiche che dovrebbero essere lasciate variare in regime di libera concorrenza. Le iniziative di uniformazione del regime di circolazione degli strumenti finanziari - per quanto encomiabili - dovrebbero quindi sempre far salva la possibilità per le società emittenti di abbandonare il sistema uniforme (opting out), lasciando così liberi i privati di individuare nuove forme e nuove modalità di circolazione, in linea con le esigenze dei consumatori e con i progressi della tecnologia.
2005
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1427142
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