Il ms 746 della Biblioteca Antoniana, copiato nel 1861, è un metodo che regola l'ufficiatura nella basilica del Santo, richiamando le Constitutiones urbanae (1628) e il Caeremonialis ordo (1631). Il repertorio dei canti corrisponde in larga misura a quello dei corali dei secoli XIV-XV conservati nell'Antoniana, ma le norme interpretative ed esecutive si riferiscono al trattato Il cantore ecclesiastico (1698) di Giuseppe Frezza dalle Grotte di Castro. Oltre ad alcuni canti indicativi di una tradizione locale, emerge infatti un ampio ricorso al canto fratto, a composizioni neogregoriane e a formule polifoniche riconducibili alla pratica del cantus planus binatim. Sono processi compositivi determinati dal mutato modo di intendere il rapporto tra testo e melodia, che si afferma a partire dai secoli XVI-XVII, e che si manifestano nelle forme di contaminazione e, quindi, nei tentativi di conciliare il canto piano della tradizione con la musica moderna, attraverso la contraffazione, la tecnica del travestimento e la variazione continua.

Il canto corale dell'ufficio nella basilica del Santo a Padova nei secoli XVII-XIX

LOVATO, ANTONIO
1992

Abstract

Il ms 746 della Biblioteca Antoniana, copiato nel 1861, è un metodo che regola l'ufficiatura nella basilica del Santo, richiamando le Constitutiones urbanae (1628) e il Caeremonialis ordo (1631). Il repertorio dei canti corrisponde in larga misura a quello dei corali dei secoli XIV-XV conservati nell'Antoniana, ma le norme interpretative ed esecutive si riferiscono al trattato Il cantore ecclesiastico (1698) di Giuseppe Frezza dalle Grotte di Castro. Oltre ad alcuni canti indicativi di una tradizione locale, emerge infatti un ampio ricorso al canto fratto, a composizioni neogregoriane e a formule polifoniche riconducibili alla pratica del cantus planus binatim. Sono processi compositivi determinati dal mutato modo di intendere il rapporto tra testo e melodia, che si afferma a partire dai secoli XVI-XVII, e che si manifestano nelle forme di contaminazione e, quindi, nei tentativi di conciliare il canto piano della tradizione con la musica moderna, attraverso la contraffazione, la tecnica del travestimento e la variazione continua.
1992
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