"Abbiamo fatto la rivoluzione soltanto per essere i padroni dell'imposta" dichiarò il deputato francese Lavie all'Assemblea nazionale del 1791. Cosa significa oggi essere padroni dell'imposta? E' la domanda che attraversa il volume, in un percorso che dimostra la crisi delle virtù democratiche del principio no taxation without representation. La globalizzazione, infatti, ha separato tassazione e rappresentanza: il cittadino elettore può scegliere il Paese dove pagare i tributi e varie istituzioni internazionali erodono la sovranità fiscale dei Parlamenti nazionali. Eppure la "questione fiscale" è da sempre legata a quella della democrazia: no taxation without representation è stato l'emblema delle rivoluzioni americana e francese. Il principio di sussidiarietà fiscale può allora costituire una "rivoluzione" moderna, un antidoto alla perduta democrazia; il volume ne declina fondamenti, applicazioni e sviluppi (De Tax, "Più dai, meno versi", 8 per mille ecc.) mostrando come il cittadino possa recuperare sovranità, fino a tornare ad essere "padrone" dell'imposta. Come osserva Lorenzo Ornaghi nella prefazione: "discutere pacatamente di sussidiarietà fiscale davvero ci colloca 'alla frontiera della democrazia'...La sussidiarietà fiscale, ponendo un argine agli sprechi e al proliferare delle rendite politiche, è il mezzo forse più efficace per far sì che il dovere-diritto del cittadino al welfare non suoni come una formula stantia, sempre più retorica, talvolta irritante..."

Sussidiarietà fiscale. La frontiera della democrazia

ANTONINI, LUCA
2005

Abstract

"Abbiamo fatto la rivoluzione soltanto per essere i padroni dell'imposta" dichiarò il deputato francese Lavie all'Assemblea nazionale del 1791. Cosa significa oggi essere padroni dell'imposta? E' la domanda che attraversa il volume, in un percorso che dimostra la crisi delle virtù democratiche del principio no taxation without representation. La globalizzazione, infatti, ha separato tassazione e rappresentanza: il cittadino elettore può scegliere il Paese dove pagare i tributi e varie istituzioni internazionali erodono la sovranità fiscale dei Parlamenti nazionali. Eppure la "questione fiscale" è da sempre legata a quella della democrazia: no taxation without representation è stato l'emblema delle rivoluzioni americana e francese. Il principio di sussidiarietà fiscale può allora costituire una "rivoluzione" moderna, un antidoto alla perduta democrazia; il volume ne declina fondamenti, applicazioni e sviluppi (De Tax, "Più dai, meno versi", 8 per mille ecc.) mostrando come il cittadino possa recuperare sovranità, fino a tornare ad essere "padrone" dell'imposta. Come osserva Lorenzo Ornaghi nella prefazione: "discutere pacatamente di sussidiarietà fiscale davvero ci colloca 'alla frontiera della democrazia'...La sussidiarietà fiscale, ponendo un argine agli sprechi e al proliferare delle rendite politiche, è il mezzo forse più efficace per far sì che il dovere-diritto del cittadino al welfare non suoni come una formula stantia, sempre più retorica, talvolta irritante..."
2005
9788883356551
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