Un contesto sociale aperto per il futuro dei nostri bambini

Il problema dell’esemplarità della violenza è sorto con la diffusione dei messaggi ludici, prima con la diffusione di massa dei film e poi con i programmi televisivi. La società attuale è conscia dei pericoli a cui è esposta la gioventù e l’infanzia, infatti, l’unica censura permessa è quella relativa alla minore età. Molta della violenza che i bambini subiscono proviene dalla loro stessa famiglia. Il bambino ha bisogno di un lungo accudimento prima di diventare autonomo e spesso per convenienze sociali, economiche o di allattamento i genitori non lo curano personalmente. Il bambino, inoltre è considerato un elemento produttivo e quindi impiegato, già dalla tenera età, in lavori pesanti. La società occidentale parla oggi di sfruttamento minorile, ma tale termine è ancora controverso nei paesi sottosviluppati. Altra violenza proviene dai programmi televisivi che può provocare nei piccoli fruitori paure irrazionali. Il volume è un importante ripensamento delle posizioni degli adulti, siano essi genitori o educatori o semplicemente adulti, attraverso considerazioni che meritano un’attenta riflessione.