Lo studio è dedicato alla questione a lungo sottovalutata dei rapporti culturali ceco-italiani e del ruolo dell’italiano come lingua di cultura nell’Europa centrale dell’età moderna. Dopo la lunga fase preparatoria cinquecentesca, nel corso della quale forti ondate migratorie, dovute in gran parte alle guerre di religione, hanno trasformato la mappa linguistica dell’Europa, è nel Seicento che nei territori degli Asburgo si è cristallizzata un’interessantissima situazione di plurilinguismo, per cui latino, italiano, tedesco, ceco, ungherese e altre lingue “minori” hanno, in misura diversa da stato a stato, potuto coesistere l’una accanto all’altra. Essenziale è stato in questo processo il ruolo ricoperto dalla "polyglot court" viennese, che ha incoraggiato la circolazione dei suoi sudditi e ha elevato l'italiano a lingua di cultura per eccellenza. La predominanza dell'italiano viene del resto confermata anche dal forte anti-italianismo che attraversa tutto il Seicento, in particolare all’interno degli eserciti imperiali. Basato su una dettagliata disamina della produzione letteraria e storica dell'epoca e su un'ampia ricognizione di archivi nobiliari, il testo mira a ricostruire la presenza dell'italiano come lingua franca nella Boemia del XVII secolo in tutta la sua ampiezza.

Moltissimi sono i verseggiatori, pochi i poeti. La cultura italiana nell'Europa centrale del XVII e XVIII secolo

CATALANO, ALESSANDRO
2004

Abstract

Lo studio è dedicato alla questione a lungo sottovalutata dei rapporti culturali ceco-italiani e del ruolo dell’italiano come lingua di cultura nell’Europa centrale dell’età moderna. Dopo la lunga fase preparatoria cinquecentesca, nel corso della quale forti ondate migratorie, dovute in gran parte alle guerre di religione, hanno trasformato la mappa linguistica dell’Europa, è nel Seicento che nei territori degli Asburgo si è cristallizzata un’interessantissima situazione di plurilinguismo, per cui latino, italiano, tedesco, ceco, ungherese e altre lingue “minori” hanno, in misura diversa da stato a stato, potuto coesistere l’una accanto all’altra. Essenziale è stato in questo processo il ruolo ricoperto dalla "polyglot court" viennese, che ha incoraggiato la circolazione dei suoi sudditi e ha elevato l'italiano a lingua di cultura per eccellenza. La predominanza dell'italiano viene del resto confermata anche dal forte anti-italianismo che attraversa tutto il Seicento, in particolare all’interno degli eserciti imperiali. Basato su una dettagliata disamina della produzione letteraria e storica dell'epoca e su un'ampia ricognizione di archivi nobiliari, il testo mira a ricostruire la presenza dell'italiano come lingua franca nella Boemia del XVII secolo in tutta la sua ampiezza.
2004
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