La questione del velo islamico è ormai entrata a far parte dell’agenda socio-politica in merito all’ intercultura. Sebbene non abbia ancora assunto i toni di un aperto scontro come è accaduto in Francia, nondimeno anche il nostro Paese è stato attraversato da posizioni e polemiche che fanno del velo un esempio di conflitto interculturale. Di qui il nostro interesse a studiare come una popolazione di giovani percepisce e valuta il velo islamico. Consapevoli del rischio di astrattezza del tema, abbiamo optato per “incarnare” il tema del velo islamico attraverso la storia di Aisha, una giovane donna marocchina che da diversi anni vive con la famiglia in Italia. Considerando inoltre i soggetti della nostra ricerca, una tale scelta permetteva di rendere più familiare la vicenda perché Aisha rappresenta una coetanea. l disegno della ricerca è stato costruito sulla base di tre fattori indipendenti a due modalità ciascuno. La combinazione degli stessi origina otto diverse situazioni tipo presentate nella prima parte del questionario. Il disegno utilizzato era un 2 X 2 X 2 between: “ religiosità” a due livelli (molto religiosa, moderatamente religiosa), “ motivazione” a due livelli (obbligo, scelta personale) e “ immagine” a due livelli (abiti occidentali, abiti tradizionali). In sintesi, i risultati confermano che le variabili “motivazione” e “religiosità” influiscono sulla percezione del velo e su chi lo indossa, mentre la variabile “immagine” non produce alcun effetto significativo. La religiosità è legata alle idee di chiusura e tradizionalismo che limitano le libertà dei singoli. Per quanto riguarda la motivazione, se il velo è un obbligo viene percepito come un fattore di sottomissione della donna, viceversa se il velo è una scelta è percepito alla stregua di un conflitto. Un risultato che sembra evidenziare la tematica dello shock culturale: dal momento che una giovane donna sceglie di portare liberamente il velo esso è visto come il segnale di un conflitto, ossia il suo rifiuto di integrarsi nella società ospitante.

Il velo islamico come shock culturale? Un'indagine sulla percezione sociale tra i giovani

ZAMPERINI, ADRIANO;
2006

Abstract

La questione del velo islamico è ormai entrata a far parte dell’agenda socio-politica in merito all’ intercultura. Sebbene non abbia ancora assunto i toni di un aperto scontro come è accaduto in Francia, nondimeno anche il nostro Paese è stato attraversato da posizioni e polemiche che fanno del velo un esempio di conflitto interculturale. Di qui il nostro interesse a studiare come una popolazione di giovani percepisce e valuta il velo islamico. Consapevoli del rischio di astrattezza del tema, abbiamo optato per “incarnare” il tema del velo islamico attraverso la storia di Aisha, una giovane donna marocchina che da diversi anni vive con la famiglia in Italia. Considerando inoltre i soggetti della nostra ricerca, una tale scelta permetteva di rendere più familiare la vicenda perché Aisha rappresenta una coetanea. l disegno della ricerca è stato costruito sulla base di tre fattori indipendenti a due modalità ciascuno. La combinazione degli stessi origina otto diverse situazioni tipo presentate nella prima parte del questionario. Il disegno utilizzato era un 2 X 2 X 2 between: “ religiosità” a due livelli (molto religiosa, moderatamente religiosa), “ motivazione” a due livelli (obbligo, scelta personale) e “ immagine” a due livelli (abiti occidentali, abiti tradizionali). In sintesi, i risultati confermano che le variabili “motivazione” e “religiosità” influiscono sulla percezione del velo e su chi lo indossa, mentre la variabile “immagine” non produce alcun effetto significativo. La religiosità è legata alle idee di chiusura e tradizionalismo che limitano le libertà dei singoli. Per quanto riguarda la motivazione, se il velo è un obbligo viene percepito come un fattore di sottomissione della donna, viceversa se il velo è una scelta è percepito alla stregua di un conflitto. Un risultato che sembra evidenziare la tematica dello shock culturale: dal momento che una giovane donna sceglie di portare liberamente il velo esso è visto come il segnale di un conflitto, ossia il suo rifiuto di integrarsi nella società ospitante.
2006
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1558383
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