Lo studio si sofferma su alcuni aspetti della nozione di 'radice indeuropea', a partire da una ricognizione da una parte dell'entrata del concetto nella linguistica occidentale, a partire dalla grammatica indiana agli inizi dell'Ottocento; dall'altra, soprattutto, dell'uso che i principali indeuropeisti del XIX secolo ne fecero, sia grazie ai riferimenti espliciti, sia nel loro metodo implicito. Emerge così che il concetto di radice attualmente in uso negli studi di grammatica indeuropea è ancora largamente debitore delle origini del concetto, ma nel corso del tempo si devono segnalare alcune importanti alterazioni: in particolare, se inizialmente la nozione aveva a che fare con l'etimologia e la comparazione, più di recente è avvenuta una sovrapposizione con la nozione di radice morfologica in generale, con la conseguenza che anche nell'operare sulle singole lingue si immettono riferimenti al ricostruito. Nello studio, si mostrano alcuni casi campione (gli ampliamenti radicali, i presenti in nasale) in cui il ricorso alla radice indeuropea, al contarrio, impedisce di cogliere specificità delle singole lingue e quindi di descrivere adeguatamente i mutamenti morfologici
Sulla nozione di radice indeuropea
BERTOCCI, DAVIDE
2006
Abstract
Lo studio si sofferma su alcuni aspetti della nozione di 'radice indeuropea', a partire da una ricognizione da una parte dell'entrata del concetto nella linguistica occidentale, a partire dalla grammatica indiana agli inizi dell'Ottocento; dall'altra, soprattutto, dell'uso che i principali indeuropeisti del XIX secolo ne fecero, sia grazie ai riferimenti espliciti, sia nel loro metodo implicito. Emerge così che il concetto di radice attualmente in uso negli studi di grammatica indeuropea è ancora largamente debitore delle origini del concetto, ma nel corso del tempo si devono segnalare alcune importanti alterazioni: in particolare, se inizialmente la nozione aveva a che fare con l'etimologia e la comparazione, più di recente è avvenuta una sovrapposizione con la nozione di radice morfologica in generale, con la conseguenza che anche nell'operare sulle singole lingue si immettono riferimenti al ricostruito. Nello studio, si mostrano alcuni casi campione (gli ampliamenti radicali, i presenti in nasale) in cui il ricorso alla radice indeuropea, al contarrio, impedisce di cogliere specificità delle singole lingue e quindi di descrivere adeguatamente i mutamenti morfologiciPubblicazioni consigliate
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