Il saggio analizza la poetica teatrale di uno dei principali esponenti del Romanticismo inglese, Samuel Taylor Coleridge. Pur fornendo una produzione teorica asistematica e frammentaria, l’autore offre forse il contributo più articolato e significativo alla meditazione britannica primo-ottocentesca in ambito drammaturgico e scenico. Lo studio mette in luce il sostrato metafisico a fondamento degli scritti d'argomento teatrale, rivelato anche dalla stretta connessione di questi testi – spesso appunti utilizzati per conferenze pubbliche – con corposi testi teorici di grande spessore filosofico composti dall’autore. Dall’analisi emerge un intellettuale che non solo offre un’estetica complessa e coerente, ma mostra, in taluni concetti fondamentali, spunti assai innovativi, tra cui alcuni che anticipano in parte la concezione del teatro come arte autonoma tipica dei teorici della scena primonovecenteschi.
Per un teatro ideale: Coleridge e la scena
DEGLI ESPOSTI, PAOLA
2006
Abstract
Il saggio analizza la poetica teatrale di uno dei principali esponenti del Romanticismo inglese, Samuel Taylor Coleridge. Pur fornendo una produzione teorica asistematica e frammentaria, l’autore offre forse il contributo più articolato e significativo alla meditazione britannica primo-ottocentesca in ambito drammaturgico e scenico. Lo studio mette in luce il sostrato metafisico a fondamento degli scritti d'argomento teatrale, rivelato anche dalla stretta connessione di questi testi – spesso appunti utilizzati per conferenze pubbliche – con corposi testi teorici di grande spessore filosofico composti dall’autore. Dall’analisi emerge un intellettuale che non solo offre un’estetica complessa e coerente, ma mostra, in taluni concetti fondamentali, spunti assai innovativi, tra cui alcuni che anticipano in parte la concezione del teatro come arte autonoma tipica dei teorici della scena primonovecenteschi.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.