La sostenibilidad de la reproduccion. De la luchas por la renta a la salvaguardia de la vida

L’articolo ripercorre le problematiche che hanno caratterizzato l’impegno del movimento femminista a partire da un dibattito polarizzato sui temi del tempo e del denaro per tutti gli anni ’70 e buona parte degli anni ’80 per sfociare poi, per alcune sue componenti in un approccio ecofemminista. La svolta è letta nel quadro delle grandi trasformazioni che hanno caratterizzato l’accumulazione capitalistica in questi ultimi decenni. Negli anni ’80 l’avvio del neoliberismo, l’applicazione drastica delle politiche di aggiustamento strutturale, l’aggravarsi del debito internazionale. A partire dagli anni ’90 la globalizzazione neoliberista, le delocalizzazioni, l’attacco sempre più drastico ai beni comuni, il processo mondiale di proletarizzazione, l’abbassamento del costo del lavoro, la precarizzazione delle condizioni di vita, la produzione di povertà. In questo quadro legge lo scontro che si acutizza sempre più tra le economie di sussistenza e l’ulteriore penetrazione dei rapporti capitalistici. Vede la questione della terra come questione fondamentale, individua nei movimenti di donne che lottano per la salvaguardia dei beni comuni primari come terra, acqua e semi, una forza decisiva per costruire un altro sviluppo.