Nel lavoro sono prese in esame le due varianti del Razsuždenie o ode vo obšče (Ragionamento sull’ode in generale) di V.K. Trediakovskij, uno dei primi tentativi volti ad introdurre in Russia la visione classicista, risalenti la prima al 1734, la seconda al 1752. Dopo averle collocate nella temperie culturale del tempo, l’A. procede ad un loro confronto con il Discours sur l’ode di Boileau (1693), fonte dichiarata dell’opera trediakovskiana. L’analisi non si avvale, comunque, di un approccio meramente comparativo. Poiché nel complesso iter creativo di Boileau il Discours costituisce un componimento per molti versi anomalo, l’A. cerca di chiarirne sia le motivazioni contingenti che gli stimoli teorici. Si risale così al Trattato del Sublime dello Pseudo Longino (I sec. d.C.) e, indagando sull’influsso esercitato dal grande maestro greco su Boileau e, tramite Boileau, su Trediakovskij, si giunge infine al chiarimento della genesi di alcune peculiarità tipiche dell’ode russa settecentesca, così come fu praticata non solo dallo stesso Trediakovskij, ma anche dal massimo rappresentante del classicismo, M.V. Lomonosov, per solito a Trediakovskij affiancato in chiave prevalentemente oppositiva.

Il "Razsuždenie o ode vo obšče" di V.K. Trediakovskij

FERRAZZI, MARIALUISA
2006

Abstract

Nel lavoro sono prese in esame le due varianti del Razsuždenie o ode vo obšče (Ragionamento sull’ode in generale) di V.K. Trediakovskij, uno dei primi tentativi volti ad introdurre in Russia la visione classicista, risalenti la prima al 1734, la seconda al 1752. Dopo averle collocate nella temperie culturale del tempo, l’A. procede ad un loro confronto con il Discours sur l’ode di Boileau (1693), fonte dichiarata dell’opera trediakovskiana. L’analisi non si avvale, comunque, di un approccio meramente comparativo. Poiché nel complesso iter creativo di Boileau il Discours costituisce un componimento per molti versi anomalo, l’A. cerca di chiarirne sia le motivazioni contingenti che gli stimoli teorici. Si risale così al Trattato del Sublime dello Pseudo Longino (I sec. d.C.) e, indagando sull’influsso esercitato dal grande maestro greco su Boileau e, tramite Boileau, su Trediakovskij, si giunge infine al chiarimento della genesi di alcune peculiarità tipiche dell’ode russa settecentesca, così come fu praticata non solo dallo stesso Trediakovskij, ma anche dal massimo rappresentante del classicismo, M.V. Lomonosov, per solito a Trediakovskij affiancato in chiave prevalentemente oppositiva.
2006
Nei territori della slavistica. Percorsi e intersezioni. Scritti per Danilo Cavaion, a cura di Cinzia de Lotto e Adalgisa Mingati
9788880980490
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