La parte biografica è attenta a ricostruire (a) la formazione religiosa, morale e intellettuale di Hume, (b) la genesi lenta e problematica del suo " Treatise of Human Nature", e finalmente (c) lo sviluppo delle sue idee nel passaggio dal capolavoro giovanile alla produzione letteraria, filosofica e storica successiva. Riguardano (a), in particolare, il rilievo che viene dato alla «nuova scena del pensiero» dischiusasi al filosofo scozzese intorno ai 18 anni di età e la presentazione delle diverse interpretazioni che gli storici e i filosofi hanno avanzato sia riguardo alla sua natura sia riguardo al peso che essa ha avuto nel forgiare la personalità e le convinzioni di Hume. Hanno invece a che vedere con (b) le considerazioni svolte sulle circostanze e sul momento preciso in cui egli decise di fare del metodo sperimentale il fondamento del suo sistema della natura umana e quelle sulla permanenza, nel "Treatise", di temi e problemi che in realtà risalivano alla fase iniziale della sua evoluzione intellettuale. Ciò spiega, tra l'altro, come mai Hume distingua ancora, nel suo capolavoro giovanile, tra il principio metafisico e il principio empirico di causalità e si impegni con vigore in una critica del primo che di lì a poco, nell' "Abstract" del 1740, lascerà cadere del tutto. E ciò spiega inoltre come mai egli abbia tolto dal manoscritto, poi consegnato all'editore, molti passi intorno alla religione e alla teologia razionale che recupererà (modificati nello stile) solo nelle "Enquiries" del 1748. La voce segue una linea evolutiva anche nell'esporre le tesi fondamentali della filosofia humiana e, dopo averle delineate con chiarezza così come compaiono nel "Treatise", ne rileva man mano i cambiamenti nel passaggio dal capolavoro giovanile alle opere successive.

Hume, David

GILARDI, ROBERTO
2006

Abstract

La parte biografica è attenta a ricostruire (a) la formazione religiosa, morale e intellettuale di Hume, (b) la genesi lenta e problematica del suo " Treatise of Human Nature", e finalmente (c) lo sviluppo delle sue idee nel passaggio dal capolavoro giovanile alla produzione letteraria, filosofica e storica successiva. Riguardano (a), in particolare, il rilievo che viene dato alla «nuova scena del pensiero» dischiusasi al filosofo scozzese intorno ai 18 anni di età e la presentazione delle diverse interpretazioni che gli storici e i filosofi hanno avanzato sia riguardo alla sua natura sia riguardo al peso che essa ha avuto nel forgiare la personalità e le convinzioni di Hume. Hanno invece a che vedere con (b) le considerazioni svolte sulle circostanze e sul momento preciso in cui egli decise di fare del metodo sperimentale il fondamento del suo sistema della natura umana e quelle sulla permanenza, nel "Treatise", di temi e problemi che in realtà risalivano alla fase iniziale della sua evoluzione intellettuale. Ciò spiega, tra l'altro, come mai Hume distingua ancora, nel suo capolavoro giovanile, tra il principio metafisico e il principio empirico di causalità e si impegni con vigore in una critica del primo che di lì a poco, nell' "Abstract" del 1740, lascerà cadere del tutto. E ciò spiega inoltre come mai egli abbia tolto dal manoscritto, poi consegnato all'editore, molti passi intorno alla religione e alla teologia razionale che recupererà (modificati nello stile) solo nelle "Enquiries" del 1748. La voce segue una linea evolutiva anche nell'esporre le tesi fondamentali della filosofia humiana e, dopo averle delineate con chiarezza così come compaiono nel "Treatise", ne rileva man mano i cambiamenti nel passaggio dal capolavoro giovanile alle opere successive.
2006
9788845257711
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