Il contributo analizza una serie di madrigali intonati su testi del Petrarca da compositori padovani, mettendo in evidenza il significato e le caratteristiche di questa prassi all'interno del petrarchismo nella cultura musicale del Cinquecento. Si tratta di una produzione diversificata e variamente motivata, che dipende da gusti diffusi e situazioni contingenti, ma che almeno fino all’inizio degli anni settanta del sec. XVI sembra riflettere le posizioni degli ambienti culturali padovani e che testimonia sia la necessità di ricorrere al volgare per questioni di comunicazione sociale, sia la volontà di superare la pregiudiziale di classicità riconosciuta in esclusiva alla lingua latina. Le composizioni prese in considerazione, da Giordano Passetto e Francesco Portinaro a Costanzo Porta, fino a Lelio Bertani e Oliviero Ballis, permettono di seguire l'evoluzione di questa forma poetico-musicale lungo tutto il '500: dai primi esempi in stretto stile contrappuntistico al superamento della distinzione fra repertorio poetico dei madrigali e quello per canzonette, come risulta nelle antologie confezionate a Padova nell’ultimo scorcio del Cinquecento da Andrea Barbato, Girolamo Boni e Giovanni Maria Radino. Il saggio si conclude presentando un primo censimento di musicisti padovani o attivi a Padova che hanno intonato testi del Petrarca e delle fonti relative.

Suoni e ritmi per la lirica del Petrarca. Il madrigale musicale a Padova nel Cinquecento

LOVATO, ANTONIO
2006

Abstract

Il contributo analizza una serie di madrigali intonati su testi del Petrarca da compositori padovani, mettendo in evidenza il significato e le caratteristiche di questa prassi all'interno del petrarchismo nella cultura musicale del Cinquecento. Si tratta di una produzione diversificata e variamente motivata, che dipende da gusti diffusi e situazioni contingenti, ma che almeno fino all’inizio degli anni settanta del sec. XVI sembra riflettere le posizioni degli ambienti culturali padovani e che testimonia sia la necessità di ricorrere al volgare per questioni di comunicazione sociale, sia la volontà di superare la pregiudiziale di classicità riconosciuta in esclusiva alla lingua latina. Le composizioni prese in considerazione, da Giordano Passetto e Francesco Portinaro a Costanzo Porta, fino a Lelio Bertani e Oliviero Ballis, permettono di seguire l'evoluzione di questa forma poetico-musicale lungo tutto il '500: dai primi esempi in stretto stile contrappuntistico al superamento della distinzione fra repertorio poetico dei madrigali e quello per canzonette, come risulta nelle antologie confezionate a Padova nell’ultimo scorcio del Cinquecento da Andrea Barbato, Girolamo Boni e Giovanni Maria Radino. Il saggio si conclude presentando un primo censimento di musicisti padovani o attivi a Padova che hanno intonato testi del Petrarca e delle fonti relative.
2006
Petrarca e il suo tempo
8884918790
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