Il Monte Baldo, uno dei più spettacolari gruppi prealpini del versante meridionale delle Alpi, si innalza fra l'ampia superficie del più grande dei laghi subalpini ed il profondo solco della Val d'Adige, è lungo circa 36 km e consiste in una catena principale alta sino ad oltre 2200 m ed estesa linearmente in senso NNE-SSO, ed in una serie di elementi di contorno sui lati meridionale, orientale e settentrionale, con caratteri di sistemi di dorsali, di piccoli altopiani, di gradinate di ripiani. La catena principale, in forma di imponente bastione, è dissimmetrica in quanto il versante occidentale si eleva per oltre 2500 m (considerando anche la parte subacquea che si estende sino a circa 300 metri al di sotto del livello del mare), con pendenze intorno al 40-80%; il versante orientale, pur presentando pendenze analoghe, risulta relativamente più basso (300-800 m), raccordandosi con un sistema di avvallamenti, ripiani ed altopiani sospesi sopra il ripido versante della Val d'Adige. Visto dall'alto lago, il Baldo con le sue cime spesso nebbiose fa pensare ad un'incombente montagna alpina. Qui l'energia del rilievo è sottolineata dai dislivelli; così se con un deltaplano si volasse dalla cima del Monte Altissimo di Nago verso il lago, senza perdere quota, si raggiungerebbe la verticale della sponda dopo solo 2,6 km, cui corrisponde un dislivello di circa 2000 m, per una pendenza media del 77%. Visto dall'altopiano dei Lessini, il Baldo si presenta come una muraglia montuosa che fa da sipario al grande lago. Infine visto da sud ed in particolare dalla fascia del Mincio, il Baldo si presenta come una montagna subconica, che si eleva al di sopra di un complesso articolato di altopiani, e che può far pensare alla sagoma di un vulcano, aspetto al quale, forse, si deve, in parte, la tradizione popolare che considera questo monte un vulcano. Come ogni gruppo montuoso in sollevamento il Monte Baldo è nel contempo una "morfostruttura", cioè un edificio strutturale espressione della deformazione in atto delle rocce che lo costituiscono, e una complessa "morfoscultura", cioè un rilievo roccioso che risulta variamente scolpito dagli agenti dell'erosione. Per capire questa montagna è necessario analizzare da un lato l'edificio morfostrutturale in quanto risultato di una lunga storia geologica, dall'altro le diverse forme di erosione e di accumulo e i loro complessi. Ciò permette di abbozzare schemi evolutivi che tengono conto delle interazioni fra l'evoluzione tettonica e quella geomorfologica, in relazione alla complessa storia climatica ed ambientale. Dal punto di vista geologico il M. Baldo come si presenta attualmente è il prodotto di una lunga successione di eventi che sono iniziati addirittura oltre 200 milioni di anni fa nell'Era Secondaria (Mesozoico). Come le altre aree prealpine e le Dolomiti, il Baldo fa parte di una unità tettonica che i geologi chiamano Alpi Meridionali. A partire dal Miocene medio tutte le Alpi Meridionali sono soggette a un sollevamento di natura tettonica collegato alla deformazione compressiva post-collisione tra placca europea e promontorio africano.

Una montagna in evoluzione

ZAMPIERI, DARIO
1999

Abstract

Il Monte Baldo, uno dei più spettacolari gruppi prealpini del versante meridionale delle Alpi, si innalza fra l'ampia superficie del più grande dei laghi subalpini ed il profondo solco della Val d'Adige, è lungo circa 36 km e consiste in una catena principale alta sino ad oltre 2200 m ed estesa linearmente in senso NNE-SSO, ed in una serie di elementi di contorno sui lati meridionale, orientale e settentrionale, con caratteri di sistemi di dorsali, di piccoli altopiani, di gradinate di ripiani. La catena principale, in forma di imponente bastione, è dissimmetrica in quanto il versante occidentale si eleva per oltre 2500 m (considerando anche la parte subacquea che si estende sino a circa 300 metri al di sotto del livello del mare), con pendenze intorno al 40-80%; il versante orientale, pur presentando pendenze analoghe, risulta relativamente più basso (300-800 m), raccordandosi con un sistema di avvallamenti, ripiani ed altopiani sospesi sopra il ripido versante della Val d'Adige. Visto dall'alto lago, il Baldo con le sue cime spesso nebbiose fa pensare ad un'incombente montagna alpina. Qui l'energia del rilievo è sottolineata dai dislivelli; così se con un deltaplano si volasse dalla cima del Monte Altissimo di Nago verso il lago, senza perdere quota, si raggiungerebbe la verticale della sponda dopo solo 2,6 km, cui corrisponde un dislivello di circa 2000 m, per una pendenza media del 77%. Visto dall'altopiano dei Lessini, il Baldo si presenta come una muraglia montuosa che fa da sipario al grande lago. Infine visto da sud ed in particolare dalla fascia del Mincio, il Baldo si presenta come una montagna subconica, che si eleva al di sopra di un complesso articolato di altopiani, e che può far pensare alla sagoma di un vulcano, aspetto al quale, forse, si deve, in parte, la tradizione popolare che considera questo monte un vulcano. Come ogni gruppo montuoso in sollevamento il Monte Baldo è nel contempo una "morfostruttura", cioè un edificio strutturale espressione della deformazione in atto delle rocce che lo costituiscono, e una complessa "morfoscultura", cioè un rilievo roccioso che risulta variamente scolpito dagli agenti dell'erosione. Per capire questa montagna è necessario analizzare da un lato l'edificio morfostrutturale in quanto risultato di una lunga storia geologica, dall'altro le diverse forme di erosione e di accumulo e i loro complessi. Ciò permette di abbozzare schemi evolutivi che tengono conto delle interazioni fra l'evoluzione tettonica e quella geomorfologica, in relazione alla complessa storia climatica ed ambientale. Dal punto di vista geologico il M. Baldo come si presenta attualmente è il prodotto di una lunga successione di eventi che sono iniziati addirittura oltre 200 milioni di anni fa nell'Era Secondaria (Mesozoico). Come le altre aree prealpine e le Dolomiti, il Baldo fa parte di una unità tettonica che i geologi chiamano Alpi Meridionali. A partire dal Miocene medio tutte le Alpi Meridionali sono soggette a un sollevamento di natura tettonica collegato alla deformazione compressiva post-collisione tra placca europea e promontorio africano.
1999
Il Monte Baldo
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