La documentazione conservata nel Fondo Cheso della Biblioteca del Seminario e nelle “Visitationes” dell’Archivio della Curia vescovile di Padova, unita alle informazioni reperite nei periodici cattolici della città (“La Specola”, “Il Foglietto della domenica”, “La Sentinella”, “L’Ancora”, “Per il popolo”, “La Difesa del popolo”), oltre che nel “Bollettino diocesano di Padova”, nel “Bollettino ceciliano” e in alcune riviste nazionali, ha consentito di ricostruire le modalità di ricezione e applicazione nella diocesi di Padova delle direttive sulla riforma della musica sacra in Italia fra Otto e Novecento. Allo studio delle origini della riforma e della istituzione capillare di “scholae cantorum”, segue un’indagine tesa a verificare la natura e la consistenza dei repertori in uso nelle realtà decentrate, dal gregoriano ai canti devozionali alla musica per organo e per le bande parrocchiali. Particolarmente significativo, anche per i risvolti educativi e sociali, risulta il programma per la creazione di scuole interparrocchiali di musica e per la realizzazione delle gare di canto e suono. Fu un’impresa ambiziosa che giunse a ridosso del Concilio Vaticano II e di cui vengono osservati i risultati ottenuti e i limiti costitutivi.

Il movimento ceciliano a Padova

LOVATO, ANTONIO
1992

Abstract

La documentazione conservata nel Fondo Cheso della Biblioteca del Seminario e nelle “Visitationes” dell’Archivio della Curia vescovile di Padova, unita alle informazioni reperite nei periodici cattolici della città (“La Specola”, “Il Foglietto della domenica”, “La Sentinella”, “L’Ancora”, “Per il popolo”, “La Difesa del popolo”), oltre che nel “Bollettino diocesano di Padova”, nel “Bollettino ceciliano” e in alcune riviste nazionali, ha consentito di ricostruire le modalità di ricezione e applicazione nella diocesi di Padova delle direttive sulla riforma della musica sacra in Italia fra Otto e Novecento. Allo studio delle origini della riforma e della istituzione capillare di “scholae cantorum”, segue un’indagine tesa a verificare la natura e la consistenza dei repertori in uso nelle realtà decentrate, dal gregoriano ai canti devozionali alla musica per organo e per le bande parrocchiali. Particolarmente significativo, anche per i risvolti educativi e sociali, risulta il programma per la creazione di scuole interparrocchiali di musica e per la realizzazione delle gare di canto e suono. Fu un’impresa ambiziosa che giunse a ridosso del Concilio Vaticano II e di cui vengono osservati i risultati ottenuti e i limiti costitutivi.
1992
Le scelte pastorali della Chiesa padovana 1883-1982. Da Giuseppe Callegari a Girolamo Bortignon
8877060964
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