Il lavoro inquadra i costrutti teorici fondamentali dell’educazione mediale in cinque capitoli, intitolati: pratica, mediazione, cognizione, comunicazione, alfabetizzazione. Pratica e' un costrutto che puo' fungere da cornice-guida per l’educazione mediale, dal momento che consente di porre nel giusto rilievo sia l’interdipendenza tra realta’ oggettiva e processi individuali, tra pensare e fare, tra concreto e astratto sia la natura situata e distribuita della conoscenza sia il carattere di partecipazione che dovrebbe improntare l’educazione mediale stessa, la quale può configurarsi come sistema di attivita' in cui l’allievo apprende nel fare, in interazione con gli altri e con i media. Mediazione e' un costrutto qui riferito sia all’azione educativa dell’insegnante sia alla “intelligenza” dei media, contraddistinti da specifiche tecnologie, segni, linguaggi, la cui padronanza coinvolge processi cognitivi e comunicativi. Cognizione e' un costrutto inteso come processo che consente la padronanza dei media e che impegna congiuntamente le dimensioni motivazionale, affettivo-emotiva e intellettiva e dipende dallo sviluppo di processi di natura percettivo-rappresentativa e simbolica e dall’interiorizzazione delle convenzioni linguistiche e culturali. Comunicazione viene trattato come costrutto in cui si sostanzia la manifestazione dei processi cognitivi tramite l’organizzazione ed elaborazione di testi mediali, tenendo conto in primo luogo di variabili, principi e fattori compositivi incidenti sui processi di fruizione e di produzione. Su tali presupposti, il costrutto di alfabetizzazione viene riferito alla fruizione e alla produzione di tesi mediali, in cui assumono rilievo, rispettivamente, l’interosservazione e la negoziazione di significato che un testo offre e la cooperazione e collaborazione per affrontare e risolvere i problemi che la realizzazione di un testo mediale comporta.
Fondamenti di educazione mediale
MESSINA, LAURA
2005
Abstract
Il lavoro inquadra i costrutti teorici fondamentali dell’educazione mediale in cinque capitoli, intitolati: pratica, mediazione, cognizione, comunicazione, alfabetizzazione. Pratica e' un costrutto che puo' fungere da cornice-guida per l’educazione mediale, dal momento che consente di porre nel giusto rilievo sia l’interdipendenza tra realta’ oggettiva e processi individuali, tra pensare e fare, tra concreto e astratto sia la natura situata e distribuita della conoscenza sia il carattere di partecipazione che dovrebbe improntare l’educazione mediale stessa, la quale può configurarsi come sistema di attivita' in cui l’allievo apprende nel fare, in interazione con gli altri e con i media. Mediazione e' un costrutto qui riferito sia all’azione educativa dell’insegnante sia alla “intelligenza” dei media, contraddistinti da specifiche tecnologie, segni, linguaggi, la cui padronanza coinvolge processi cognitivi e comunicativi. Cognizione e' un costrutto inteso come processo che consente la padronanza dei media e che impegna congiuntamente le dimensioni motivazionale, affettivo-emotiva e intellettiva e dipende dallo sviluppo di processi di natura percettivo-rappresentativa e simbolica e dall’interiorizzazione delle convenzioni linguistiche e culturali. Comunicazione viene trattato come costrutto in cui si sostanzia la manifestazione dei processi cognitivi tramite l’organizzazione ed elaborazione di testi mediali, tenendo conto in primo luogo di variabili, principi e fattori compositivi incidenti sui processi di fruizione e di produzione. Su tali presupposti, il costrutto di alfabetizzazione viene riferito alla fruizione e alla produzione di tesi mediali, in cui assumono rilievo, rispettivamente, l’interosservazione e la negoziazione di significato che un testo offre e la cooperazione e collaborazione per affrontare e risolvere i problemi che la realizzazione di un testo mediale comporta.Pubblicazioni consigliate
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