El futuro de la forma de Estado. El caso suizo

La Svizzera non è oggi fra gli ordinamenti più studiati dai comparatisti. Strano a dirsi, ma la ragione dello scarso interesse prestato a questo piccolo paese risiede nelle specificità che gli sono proprie. Si tratta infatti di un sistema talmente peculiare da indurre a pensare che le soluzioni istituzionali e costituzionali lì adottate non sarebbero ripetibili altrove. Da qui l’impossibilità addirittura di ricostruire un modello, posto che ci si troverebbe di fronte ad un fenomeno del tutto unico. In realtà, l’esempio svizzero ha dimostrato, soprattutto in tempi recenti, di poter offrire spunti interessanti per la comprensione di vari fenomeni, in particolare quelli legati alle dinamiche del decentramento, tanto che esistono centri di ricerca in Svizzera fortemente impegnati a “promuovere” all’estero il modello elvetico (per fare un solo esempio citerò l’IRCC, International Research and Consulting Centre, di Friburgo). Non sono pochi, in effetti, i paesi che hanno interesse a capire quali meccanismi istituzionali riescano a far convivere e prosperare una società così frammentata sul piano etnico e linguistico come quella svizzera. Si può dunque parlare di un modello svizzero, ed in secondo luogo è utile studiarne gli elementi caratterizzanti originari (par. 2) e le principali tendenze evolutive (parr. 3, 4, 5, 6 e 7).