Partendo dalla legge delega n. 80/2003, il lavoro affronta in modo sistematico ed organico la disciplina del consolidato fiscale nazionale, introdotta per l’appunto dalla c.d. Riforma Tremonti. Si tratta di una disciplina che, per la prima volta nel nostro ordinamento, riconosce, sia pure senza modificare la soggettività tributaria delle singole società, rilevanza fiscale alle aggregazioni societarie. E’ sull’onda della riforma, la quale ha previsto, tra le diverse novità, la indeducibilità delle svalutazioni legate alle partecipazioni, che il legislatore ha introdotto una disciplina (quella del consolidamento degli imponibili fiscali di gruppo, appunto) la quale potesse comunque garantire, nell’ottica di gruppo, di tenere conto dei risultati fiscali complessivamente considerati. Il lavoro, oltre ad affrontare tutti gli aspetti concernenti la tassazione della fiscal unit (sotto il profilo delle relazioni di controllo diretto ed indiretto, delle condizioni di efficacia delle opzioni esercitate, degli accordi di consolidamento, della responsabilità fiscale dei soggetti coinvolti eccetera), tocca molteplici tematiche centrali riguardanti, da un lato, la parte generale del diritto tributario e, dall’altro lato, la parte speciale e, più precisamente, la determinazione del reddito di impresa. In questa prospettiva, assumono particolare rilievo, tra le altre tematiche affrontate, le considerazioni svolte in punto di soggettività tributaria e di compensazione intersoggettiva di perdite fiscali. La questione della soggettività tributaria è stata analizzata poiché il legislatore, nel tratteggiare la disciplina del consolidato fiscale, non ha scelto la strada della soggettività tributaria di gruppo, bensì ha mantenuto distinti i soggetti che aderiscono a tale regime. In quest’ottica, si è deciso di aggregare le basi imponibili in capo al soggetto consolidante il quale ha il compito di determinare il risultato di gruppo e di far fronte, ai fini Ires, al pagamento dell’imposta. La questione della compensazione delle perdite ha assunto particolare rilievo nello studio della disciplina di consolidato fiscale poiché è noto come, nella determinazione del reddito di impresa, il legislatore abbia da sempre legato l’utilizzazione delle perdite fiscali in compensazione ai redditi prodotti al soggetto che tali perdite abbia prodotto. La disciplina del consolidato fiscale, sotto questo punto di vista, ha rappresentato una novità di grande rilievo nel panorama legislativo nazionale, permettendo alle attività economiche articolate sottoforma di gruppi di società nuove strategie di pianificazione fiscale. La disciplina del consolidato è infatti l’unica che consente, nell’ambito di precisi e ben delineati rapporti di controllo, di compensare i redditi prodotti dalla fiscal unit con le perdite fiscali prodotte all’interno dello stesso perimetro di consolidamento.

Il consolidato nazionale

BEGHIN, MAURO
2007

Abstract

Partendo dalla legge delega n. 80/2003, il lavoro affronta in modo sistematico ed organico la disciplina del consolidato fiscale nazionale, introdotta per l’appunto dalla c.d. Riforma Tremonti. Si tratta di una disciplina che, per la prima volta nel nostro ordinamento, riconosce, sia pure senza modificare la soggettività tributaria delle singole società, rilevanza fiscale alle aggregazioni societarie. E’ sull’onda della riforma, la quale ha previsto, tra le diverse novità, la indeducibilità delle svalutazioni legate alle partecipazioni, che il legislatore ha introdotto una disciplina (quella del consolidamento degli imponibili fiscali di gruppo, appunto) la quale potesse comunque garantire, nell’ottica di gruppo, di tenere conto dei risultati fiscali complessivamente considerati. Il lavoro, oltre ad affrontare tutti gli aspetti concernenti la tassazione della fiscal unit (sotto il profilo delle relazioni di controllo diretto ed indiretto, delle condizioni di efficacia delle opzioni esercitate, degli accordi di consolidamento, della responsabilità fiscale dei soggetti coinvolti eccetera), tocca molteplici tematiche centrali riguardanti, da un lato, la parte generale del diritto tributario e, dall’altro lato, la parte speciale e, più precisamente, la determinazione del reddito di impresa. In questa prospettiva, assumono particolare rilievo, tra le altre tematiche affrontate, le considerazioni svolte in punto di soggettività tributaria e di compensazione intersoggettiva di perdite fiscali. La questione della soggettività tributaria è stata analizzata poiché il legislatore, nel tratteggiare la disciplina del consolidato fiscale, non ha scelto la strada della soggettività tributaria di gruppo, bensì ha mantenuto distinti i soggetti che aderiscono a tale regime. In quest’ottica, si è deciso di aggregare le basi imponibili in capo al soggetto consolidante il quale ha il compito di determinare il risultato di gruppo e di far fronte, ai fini Ires, al pagamento dell’imposta. La questione della compensazione delle perdite ha assunto particolare rilievo nello studio della disciplina di consolidato fiscale poiché è noto come, nella determinazione del reddito di impresa, il legislatore abbia da sempre legato l’utilizzazione delle perdite fiscali in compensazione ai redditi prodotti al soggetto che tali perdite abbia prodotto. La disciplina del consolidato fiscale, sotto questo punto di vista, ha rappresentato una novità di grande rilievo nel panorama legislativo nazionale, permettendo alle attività economiche articolate sottoforma di gruppi di società nuove strategie di pianificazione fiscale. La disciplina del consolidato è infatti l’unica che consente, nell’ambito di precisi e ben delineati rapporti di controllo, di compensare i redditi prodotti dalla fiscal unit con le perdite fiscali prodotte all’interno dello stesso perimetro di consolidamento.
2007
Imposta sul reddito delle società (IRES)
9788808072177
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