Il collegio di S. Paulo in Macao, già esaminato per altri aspetti in altri lavori dello scrivente, è considerato in questo saggio nel suo ruolo di crocevia delle persone e delle informazioni che si muovevano da e per le sedi missionarie estremo-orientali della Compagnia di Gesù fino alla sua espulsione dai territori portoghesi attuata dal marchese di Pombal (1759). Incontrandosi nella colonia, i missionari-scienziati in arrivo o in partenza da Indocina, Cina e Giappone si scambiavano conoscenze non solo sulla situazione religiosa e politica, sulle consuetudini e tradizioni culturali di quei paesi, ma anche sullo sviluppo delle conoscenze scientifiche e sui loro depositari, in quanto su di esse si poteva far leva per ottenere ascolto ed acquisire rispetto (premesse indispensabili per un’azione missionaria su vasta scala). Dato l’uso della sede macaense di tenere copia di tutta la documentazione in arrivo e partenza, gli incontri non furono solo fisici, in quanto un missionario aveva accesso agli scritti di chi era transitato prima di lui; questo favorì la possibilità di sintesi (geografico-cartografiche, naturalistiche, in parte anche astronomiche in forma di serie di fenomeni quali eclissi o congiunzioni planetarie) , e dunque creò una tradizione in qualche senso indipendente dai suoi singoli portatori. Una delle conseguenze fu il cumularsi di una serie di conoscenze sulle tradizioni tecnico-scientifiche dell’Asia orientale, confluite poi in opere enciclopediche edite in Europa da gesuiti.

The Jesuit College in Macao as a meeting point of the European, Chinese and Japanese mathematical traditions. Some remarks on the present state of research, mainly concerning sources (16th-17th centuries)

BALDINI, UGO
2008

Abstract

Il collegio di S. Paulo in Macao, già esaminato per altri aspetti in altri lavori dello scrivente, è considerato in questo saggio nel suo ruolo di crocevia delle persone e delle informazioni che si muovevano da e per le sedi missionarie estremo-orientali della Compagnia di Gesù fino alla sua espulsione dai territori portoghesi attuata dal marchese di Pombal (1759). Incontrandosi nella colonia, i missionari-scienziati in arrivo o in partenza da Indocina, Cina e Giappone si scambiavano conoscenze non solo sulla situazione religiosa e politica, sulle consuetudini e tradizioni culturali di quei paesi, ma anche sullo sviluppo delle conoscenze scientifiche e sui loro depositari, in quanto su di esse si poteva far leva per ottenere ascolto ed acquisire rispetto (premesse indispensabili per un’azione missionaria su vasta scala). Dato l’uso della sede macaense di tenere copia di tutta la documentazione in arrivo e partenza, gli incontri non furono solo fisici, in quanto un missionario aveva accesso agli scritti di chi era transitato prima di lui; questo favorì la possibilità di sintesi (geografico-cartografiche, naturalistiche, in parte anche astronomiche in forma di serie di fenomeni quali eclissi o congiunzioni planetarie) , e dunque creò una tradizione in qualche senso indipendente dai suoi singoli portatori. Una delle conseguenze fu il cumularsi di una serie di conoscenze sulle tradizioni tecnico-scientifiche dell’Asia orientale, confluite poi in opere enciclopediche edite in Europa da gesuiti.
2008
The Jesuits, the Padroado and east Asian Science
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