Giustizia, disciplina, ordine pubblico.

Il saggio intende rispondere ad alcune questioni poste dallla documentazione relativa all'amministrazione della giustizia penale veneziana - nel perido che corre fra l'inizio delle Guerre d'Italia agli anni Trenta del Seicento: attraverso quali pratiche, quali dispositivi ideologici, il ceto di governo veneziano attua la sua politica di controllo e di repressione? Con quali modalità e scansioni e con quale successo? Ma, allo stesso tempo, quali erano in concreto le attese dei governanti? Quale forza di condizionamento possedevano nei confronti ai detentori dell'autorità? Attraverso quali modalità potevano essere coinvolti nella gestione dell'ordine pubblico? Risulta quasi impossibile, per la natura di questo contributo e per l'ampiezza della documentazione archivistica conservata, rispondere a tali quesiti in modo esaustivo. Si è preferito seguire un'altra via: partendo dalla lettura delle leggi emanate dai consigli politico-giudiziari veneziani nel corso del secolo, dei registri di sentenze emanate dalle varie magistrature, degli sparuti fascicoli processuali, si è intesso focalizzare l'attenzione sui momenti che sono apparsi maggiormente indicativi di tensioni, contrasti, involuzioni e tentativi di rinnovamento.