Il contributo intende mettere in luce in che senso il concetto di limite, nelle sue diverse articolazioni, consenta di chiarire il modo in cui Kant intende la struttura e il modo d’essere della razionalità umana. Il concetto di limite è infatti, in Kant, quello che rende possibile stabilire un collegamento tra il mondo fenomenico e il mondo noumenico.Gli oggetti dell’esperienza rimandano essi stessi, per la loro struttura fenomenica, alle cose in sé. Il mondo noumenico è però, per la conoscenza, la quale non può oltrepassare il campo dell’esperienza possibile, «uno spazio vuoto». Il problema, per Kant, è quello di determinare ciò che rende possibile alla ragione «limitare l’intelletto riguardo ai due campi». Poichè l’esperienza è tale per cui essa non può essere limite a se stessa, essa trova ciò che la limita fuori di sè, e cioè proprio in quel mondo noumenico al quale essa non può in alcun modo accedere. In questo riconoscimento la ragione non si pone perciò né sul piano dell’esperienza, ma nemmeno su un piano ulteriore e rispetto ad essa trascendente. In questo riconoscimento essa si pone invece sul limite stesso, il quale è strutturalmente caratterizzato dalla sua appartenenza «a ciò che sta dentro di esso», come anche «allo spazio che sta fuori».

Conoscenza del limite e struttura dell'umano

ILLETTERATI, LUCA
2011

Abstract

Il contributo intende mettere in luce in che senso il concetto di limite, nelle sue diverse articolazioni, consenta di chiarire il modo in cui Kant intende la struttura e il modo d’essere della razionalità umana. Il concetto di limite è infatti, in Kant, quello che rende possibile stabilire un collegamento tra il mondo fenomenico e il mondo noumenico.Gli oggetti dell’esperienza rimandano essi stessi, per la loro struttura fenomenica, alle cose in sé. Il mondo noumenico è però, per la conoscenza, la quale non può oltrepassare il campo dell’esperienza possibile, «uno spazio vuoto». Il problema, per Kant, è quello di determinare ciò che rende possibile alla ragione «limitare l’intelletto riguardo ai due campi». Poichè l’esperienza è tale per cui essa non può essere limite a se stessa, essa trova ciò che la limita fuori di sè, e cioè proprio in quel mondo noumenico al quale essa non può in alcun modo accedere. In questo riconoscimento la ragione non si pone perciò né sul piano dell’esperienza, ma nemmeno su un piano ulteriore e rispetto ad essa trascendente. In questo riconoscimento essa si pone invece sul limite stesso, il quale è strutturalmente caratterizzato dalla sua appartenenza «a ciò che sta dentro di esso», come anche «allo spazio che sta fuori».
2011
WAS IST DER MENSCH? / QUE ´E O HOMEM? – Antropologia, Est´etica e Teleologia em Kant
9789728531898
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/164983
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