Il plurisecolare dibattito sul modo in cui muove il motore immobile di Aristotele non è a tutt’oggi giunto ad una posizione definitiva. Il problema trova anzi nuovi spunti e occasioni di ripresa in passi di opere aristoteliche meno analizzati in riferimento a questo tema. Tale è il caso di un passo di Fisica II, in cui Aristotele afferma che i princìpi che muovono fisicamente sono due, e che uno di questi non è fisico, perché non ha in se stesso il principio del movimento.Una cosa è tale, egli spiega, se muove senza essere mossa, come ciò che muove restando completamente immobile ed è primo tra tutte le cose, e l’essenza o forma. A ciò fa seguire la nota affermazione: «infatti è fine e ciò in vista di cui» . Scopo dello studio è quello di verificare quale di queste tre diverse interpretazioni risulta più plausibile, e dunque di fornire un contributo al problema della causalità del motore immobile di Aristotele.
La causalità naturale in Aristotele, Fisica II 7
SALIS, RITA MARIA GAVINA
2011
Abstract
Il plurisecolare dibattito sul modo in cui muove il motore immobile di Aristotele non è a tutt’oggi giunto ad una posizione definitiva. Il problema trova anzi nuovi spunti e occasioni di ripresa in passi di opere aristoteliche meno analizzati in riferimento a questo tema. Tale è il caso di un passo di Fisica II, in cui Aristotele afferma che i princìpi che muovono fisicamente sono due, e che uno di questi non è fisico, perché non ha in se stesso il principio del movimento.Una cosa è tale, egli spiega, se muove senza essere mossa, come ciò che muove restando completamente immobile ed è primo tra tutte le cose, e l’essenza o forma. A ciò fa seguire la nota affermazione: «infatti è fine e ciò in vista di cui» . Scopo dello studio è quello di verificare quale di queste tre diverse interpretazioni risulta più plausibile, e dunque di fornire un contributo al problema della causalità del motore immobile di Aristotele.Pubblicazioni consigliate
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