Nell’area compresa tra l’alta Valle di Garès e la Valle di S. Lucano sono numerose le manifestazioni metallifere portatrici di rame. Nella scarsa letteratura scientifica esistente, esse sono citate come mineralizzazioni a pirite, più o meno cuprifera, localizzate nelle rocce vulcaniche triassiche (piuttosto abbondanti in questo settore dell’area dolomitica) o nelle rocce carbonatiche immediatamente sottostanti. Si tratta invariabilmente di mineralizzazioni di piccole o piccolissime dimensioni, che non hanno mai presentato interesse economico in tempi moderni, ma che potevano risultare appetibili in tempi storici o preistorici, quando era molto più stringente la necessità di fonti di approvvigionamento locali. Effettivamente, numerose sono le indicazioni storiche che testimoniano di antiche attività minerarie legate alla ricerca e/o estrazione di questo metallo a partire almeno dal XVII secolo. I documenti storici, tuttavia, presentano in genere indicazioni sommarie sulla tipologia di minerale utile e informazioni poco precise sulla sua esatta localizzazione geografica. Col tempo, buona parte delle antiche vestigia minerarie è andata perduta. L’effettiva corrispondenza tra le indicazioni storiche e le evidenze scientifiche rimane quindi spesso congetturale. Recentemente, è stata esplorata un’antica galleria mineraria, localizzata sul versante occidentale del Sasso Negro, presso Malga Valbona, alla testata della V. di Garés. Questa galleria, non citata espressamente nella letteratura scientifica esistente, presenta tracce evidenti di una mineralizzazione a rame. I minerali utili (prevalentemente solfuri ricchi di rame quali calcopirite e bornite, con minori quantità di calcocite e tetraedrite, e solfuri di piombo, zinco e ferro in quantità decisamente subordinata) sono disseminati in una breccia costituita da frammenti di roccia vulcanica cementati e in parte sostituiti da calcite. Il carattere della mineralizzazione non trova riscontro nelle “piriti cuprifere” descritte nella letteratura scientifica esistente e indica una genesi idrotermale di bassa temperatura, forse geneticamente legata al vulcanesimo triassico. La natura del minerale attualmente ancora osservabile, caratterizzato dalla presenza di solfuri particolarmente ricchi in rame, suggerisce che la mineralizzazione originariamente coltivata potesse avere tenori in metallo abbastanza elevati, tali da consentire, nonostante le scarse dimensioni del giacimento, uno sfruttamento redditizio in tempi storici. L’analisi degli isotopi del piombo del minerale di Valbona ha evidenziato una composizione isotopica distinta da quella dei principali giacimenti cupriferi dell’area dolomitica, incluso quello di Valle Imperina. Un’eventuale provenienza diretta del metallo utilizzato per la produzione di manufatti antichi dalla miniera di Valbona (o da altre mineralizzazioni geologicamente analoghe a quella di Valbona) potrebbe quindi essere verificata mediante il confronto tra le composizioni isotopiche dei manufatti e del minerale della miniera.

La miniera di rame del Sasso Negro (Valle di Garés): studio preliminare e prime implicazioni storiche

NIMIS, PAOLO;ARTIOLI, GILBERTO
2011

Abstract

Nell’area compresa tra l’alta Valle di Garès e la Valle di S. Lucano sono numerose le manifestazioni metallifere portatrici di rame. Nella scarsa letteratura scientifica esistente, esse sono citate come mineralizzazioni a pirite, più o meno cuprifera, localizzate nelle rocce vulcaniche triassiche (piuttosto abbondanti in questo settore dell’area dolomitica) o nelle rocce carbonatiche immediatamente sottostanti. Si tratta invariabilmente di mineralizzazioni di piccole o piccolissime dimensioni, che non hanno mai presentato interesse economico in tempi moderni, ma che potevano risultare appetibili in tempi storici o preistorici, quando era molto più stringente la necessità di fonti di approvvigionamento locali. Effettivamente, numerose sono le indicazioni storiche che testimoniano di antiche attività minerarie legate alla ricerca e/o estrazione di questo metallo a partire almeno dal XVII secolo. I documenti storici, tuttavia, presentano in genere indicazioni sommarie sulla tipologia di minerale utile e informazioni poco precise sulla sua esatta localizzazione geografica. Col tempo, buona parte delle antiche vestigia minerarie è andata perduta. L’effettiva corrispondenza tra le indicazioni storiche e le evidenze scientifiche rimane quindi spesso congetturale. Recentemente, è stata esplorata un’antica galleria mineraria, localizzata sul versante occidentale del Sasso Negro, presso Malga Valbona, alla testata della V. di Garés. Questa galleria, non citata espressamente nella letteratura scientifica esistente, presenta tracce evidenti di una mineralizzazione a rame. I minerali utili (prevalentemente solfuri ricchi di rame quali calcopirite e bornite, con minori quantità di calcocite e tetraedrite, e solfuri di piombo, zinco e ferro in quantità decisamente subordinata) sono disseminati in una breccia costituita da frammenti di roccia vulcanica cementati e in parte sostituiti da calcite. Il carattere della mineralizzazione non trova riscontro nelle “piriti cuprifere” descritte nella letteratura scientifica esistente e indica una genesi idrotermale di bassa temperatura, forse geneticamente legata al vulcanesimo triassico. La natura del minerale attualmente ancora osservabile, caratterizzato dalla presenza di solfuri particolarmente ricchi in rame, suggerisce che la mineralizzazione originariamente coltivata potesse avere tenori in metallo abbastanza elevati, tali da consentire, nonostante le scarse dimensioni del giacimento, uno sfruttamento redditizio in tempi storici. L’analisi degli isotopi del piombo del minerale di Valbona ha evidenziato una composizione isotopica distinta da quella dei principali giacimenti cupriferi dell’area dolomitica, incluso quello di Valle Imperina. Un’eventuale provenienza diretta del metallo utilizzato per la produzione di manufatti antichi dalla miniera di Valbona (o da altre mineralizzazioni geologicamente analoghe a quella di Valbona) potrebbe quindi essere verificata mediante il confronto tra le composizioni isotopiche dei manufatti e del minerale della miniera.
2011
L'Armonia fra Uomo e Natura nelle Valli Dolomitiche. Atti delle Giornate di Studio, Agordo, 12-13 novembre 2010
9788854841710
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/165760
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact