La "Vita di Galileo" di Vincenzio Viviani (1654) è l’elogio di uno scrittore di scienza a uno scienziato scrittore e il primo documento biografico sul grande toscano giunto sino a noi, una sorta di duplice testimonianza che oggi è possibile rileggere in controluce senza subire gli abbagli dei vuoti di informazione, delle reticenze, delle amplificazioni che vi si registrano, ma anche senza incorrere nella necessità di doverli contrastare a ogni costo. Nella forma ristretta della lettera a Leopoldo di Toscana che la connota, emerge in essa il racconto stringato del discepolo, lontano dall’incrocio tra lirica e scienza testimoniato dalla pagine più significative del maestro, una narrazione forzatamente postuma, presumibilmente incompiuta, incisa dalla tensione al documento assai più che da sensibili preoccupazioni di resa stilistica. Delle due grandi metà della vita, l’analogia e la verità, documentate dall’ultima storiografia galileiana, soltanto la seconda viene attraversata dal suo dire. Con la semplice devozione del fedele confinato alla porta del santuario, ma anche con la mentalità dello scienziato volto all’accertamento dei fatti, il primo biografo di Galilei seleziona aneddoti, mette insieme ricordi, raccoglie materiali dalla fitta corrispondenza privata di amici e conoscenti (il piccolo corredo documentario annesso in Appendice al volume ne offre in sintesi la traccia). La storia che ne emerge si lascia leggere come la raffigurazione complessiva di un’epoca, la sua icona, la sua immagine esemplare. Questa la modalità comunicativa attraverso la quale, sia pure gravata dei modi della primitiva elaborazione letteraria, dopo oltre tre secoli dalla sua stesura originaria, la "Vita di Galileo" del Viviani riesce ancora a parlare a chiunque l’accosta; questa senza dubbio la funzione conoscitiva primaria da essa attivata nel corso tempo. Il volume si compone dell' Introduzione della scrivente (pp. 11-50), alla "Vita di Galileo" di Vincenzio Vviani da lei minutamente annotata e commentata ("Racconto istorico della Vita del Signor Galileo Galilei, Accademico Linceo, Nobil fiorentino, Primo Filosofo e Matematico dell'Altezze Serenissime di Toscana", pp. 79-145) , del relativo "Proemio", pure annotato e commentato (pp. 147-149); dell' "Appendice di testi e documenti", comprendente la "Vita di Galilei" di Nicolò Gherardini, dalla scrivente altresì annotata e commentata (pp. 151-184); da lettere di Galilei e a Galilei (pp. 187-207); da frammenti dal "Quinto libro degli Elementi di Euclide" del medesimo Viviani (pp. 209-224), cui segue l'Indice dei nomi (pp. 225-232).

Vita di Galileo di Vincenzio Viviani (con Appendice di testi e documenti)

BORSETTO, LUCIANA
1992

Abstract

La "Vita di Galileo" di Vincenzio Viviani (1654) è l’elogio di uno scrittore di scienza a uno scienziato scrittore e il primo documento biografico sul grande toscano giunto sino a noi, una sorta di duplice testimonianza che oggi è possibile rileggere in controluce senza subire gli abbagli dei vuoti di informazione, delle reticenze, delle amplificazioni che vi si registrano, ma anche senza incorrere nella necessità di doverli contrastare a ogni costo. Nella forma ristretta della lettera a Leopoldo di Toscana che la connota, emerge in essa il racconto stringato del discepolo, lontano dall’incrocio tra lirica e scienza testimoniato dalla pagine più significative del maestro, una narrazione forzatamente postuma, presumibilmente incompiuta, incisa dalla tensione al documento assai più che da sensibili preoccupazioni di resa stilistica. Delle due grandi metà della vita, l’analogia e la verità, documentate dall’ultima storiografia galileiana, soltanto la seconda viene attraversata dal suo dire. Con la semplice devozione del fedele confinato alla porta del santuario, ma anche con la mentalità dello scienziato volto all’accertamento dei fatti, il primo biografo di Galilei seleziona aneddoti, mette insieme ricordi, raccoglie materiali dalla fitta corrispondenza privata di amici e conoscenti (il piccolo corredo documentario annesso in Appendice al volume ne offre in sintesi la traccia). La storia che ne emerge si lascia leggere come la raffigurazione complessiva di un’epoca, la sua icona, la sua immagine esemplare. Questa la modalità comunicativa attraverso la quale, sia pure gravata dei modi della primitiva elaborazione letteraria, dopo oltre tre secoli dalla sua stesura originaria, la "Vita di Galileo" del Viviani riesce ancora a parlare a chiunque l’accosta; questa senza dubbio la funzione conoscitiva primaria da essa attivata nel corso tempo. Il volume si compone dell' Introduzione della scrivente (pp. 11-50), alla "Vita di Galileo" di Vincenzio Vviani da lei minutamente annotata e commentata ("Racconto istorico della Vita del Signor Galileo Galilei, Accademico Linceo, Nobil fiorentino, Primo Filosofo e Matematico dell'Altezze Serenissime di Toscana", pp. 79-145) , del relativo "Proemio", pure annotato e commentato (pp. 147-149); dell' "Appendice di testi e documenti", comprendente la "Vita di Galilei" di Nicolò Gherardini, dalla scrivente altresì annotata e commentata (pp. 151-184); da lettere di Galilei e a Galilei (pp. 187-207); da frammenti dal "Quinto libro degli Elementi di Euclide" del medesimo Viviani (pp. 209-224), cui segue l'Indice dei nomi (pp. 225-232).
1992
8871860497
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