Il contributo ragiona sulle prospettive di riforma dello Stato, concentrandosi in particolare sulla cd. "bozza Violante" quale cartina di tornasole di un cambiamento di prospettiva e quale buon punto di partenza per una riflessione condivisa. Il saggio identifica innanzitutto le quattro fasi che hanno ottenuto o almeno tentato di modificare un sistema profondamente instabile, nato incompleto, colonizzato dai partiti e poi infragilito ulteriormente dalla loro decadenza. Il lavoro evidenzia le riforme compiute, tentate o i fattori d’impatto sul sistema istituzionale, che si sono avvicendati in Italia. Si ricordano, dalla fine degli anni Settanta, le commissioni per le riforme, le nuove leggi elettorali introdotte a partire dagli anni Novanta, le riforme costituzionali nel 2001, quando ormai la modifica costituzionale era stata reclutata all'interno dei programmi politici delle varie forze parlamentari, per giungere alla parentesi fortunata dell'attuazione del federalismo fiscale, quale momento di convergenza che fa ben sperare per una discussione fruttuosa sull’iniziativa “Violante”. Il saggio tenta di evitare la contrapposizione frontale tra fautori della stabilità e di una rappresentatività esasperata, per evidenziare, utilizzando alcune indagini statistiche, che scenario politico-istituzionale potrebbe ragionevolmente ipotizzarsi. In questo senso, il lavoro riflette sul superamento del bicameralismo perfetto, sul potenziamento del capo dell’esecutivo rispetto al collegio dei ministri, su di un corposo correttivo agli strumenti che articolano il rapporto di fiducia, su di una reale capacità d’intervento del governo sui lavori parlamentari.

Verso la democrazia governante

ANTONINI, LUCA
2010

Abstract

Il contributo ragiona sulle prospettive di riforma dello Stato, concentrandosi in particolare sulla cd. "bozza Violante" quale cartina di tornasole di un cambiamento di prospettiva e quale buon punto di partenza per una riflessione condivisa. Il saggio identifica innanzitutto le quattro fasi che hanno ottenuto o almeno tentato di modificare un sistema profondamente instabile, nato incompleto, colonizzato dai partiti e poi infragilito ulteriormente dalla loro decadenza. Il lavoro evidenzia le riforme compiute, tentate o i fattori d’impatto sul sistema istituzionale, che si sono avvicendati in Italia. Si ricordano, dalla fine degli anni Settanta, le commissioni per le riforme, le nuove leggi elettorali introdotte a partire dagli anni Novanta, le riforme costituzionali nel 2001, quando ormai la modifica costituzionale era stata reclutata all'interno dei programmi politici delle varie forze parlamentari, per giungere alla parentesi fortunata dell'attuazione del federalismo fiscale, quale momento di convergenza che fa ben sperare per una discussione fruttuosa sull’iniziativa “Violante”. Il saggio tenta di evitare la contrapposizione frontale tra fautori della stabilità e di una rappresentatività esasperata, per evidenziare, utilizzando alcune indagini statistiche, che scenario politico-istituzionale potrebbe ragionevolmente ipotizzarsi. In questo senso, il lavoro riflette sul superamento del bicameralismo perfetto, sul potenziamento del capo dell’esecutivo rispetto al collegio dei ministri, su di un corposo correttivo agli strumenti che articolano il rapporto di fiducia, su di una reale capacità d’intervento del governo sui lavori parlamentari.
2010
Studi in onore di Luigi Arcidiacono
9788834816288
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/165983
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact