L’autore analizza compiutamente per la prima volta il pregevole ciclo di Nani lapidei collocati sul muro di cinta della villa Valmarana di Vicenza, che, proprio dalla loro presenza qualificante, ha tratto il nome di villa Valmarana “ai Nani”. Sgombrando il campo da precedenti attribuzioni, viene proposta la paternità di Giacomo Cassetti, erede del più importante scultore vicentino tra Sei eSettecento, quell’Orazio Marinali cui si deve l’introduzione in Veneto di questo particolare genere di scultura da giardino, che gode di larghissima diffusione in epoca barocca. L’occasione offre il destro per allargare la riflessione ad alcune caratteristiche ricorrenti: la forma seriale, la disposizione dei Nani uno di fianco all’altro, la predilezione per i costumi contemporanei, o tutt’al più il ricorso a fogge seicentesche. Il legame con la contemporaneità da un lato, la connotazione comico-grottesca dall’altro aiutano a comprendere il ruolo di queste statue all’interno del giardino veneto, dove compaiono sempre accanto a statue di soggetto mitologico: il loro significato, forse, secondo il principio del “contrapposto” di matrice barocca, risiede proprio nella dialettica tra i due gruppi.
Un popolo di nani
TOMEZZOLI, ANDREA
2007
Abstract
L’autore analizza compiutamente per la prima volta il pregevole ciclo di Nani lapidei collocati sul muro di cinta della villa Valmarana di Vicenza, che, proprio dalla loro presenza qualificante, ha tratto il nome di villa Valmarana “ai Nani”. Sgombrando il campo da precedenti attribuzioni, viene proposta la paternità di Giacomo Cassetti, erede del più importante scultore vicentino tra Sei eSettecento, quell’Orazio Marinali cui si deve l’introduzione in Veneto di questo particolare genere di scultura da giardino, che gode di larghissima diffusione in epoca barocca. L’occasione offre il destro per allargare la riflessione ad alcune caratteristiche ricorrenti: la forma seriale, la disposizione dei Nani uno di fianco all’altro, la predilezione per i costumi contemporanei, o tutt’al più il ricorso a fogge seicentesche. Il legame con la contemporaneità da un lato, la connotazione comico-grottesca dall’altro aiutano a comprendere il ruolo di queste statue all’interno del giardino veneto, dove compaiono sempre accanto a statue di soggetto mitologico: il loro significato, forse, secondo il principio del “contrapposto” di matrice barocca, risiede proprio nella dialettica tra i due gruppi.Pubblicazioni consigliate
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