Accompagnate dal susseguirsi di annunci trionfali di mirabolanti realizzazioni, così come da allarmi reiterati sui possibili pericoli verso cui ci potrebbero spingere, le nanotecnologie rappresentano un caso paradigmatico del modo in cui si sviluppa quell’intricato insieme di processi che siamo soliti chiamare innovazione. Questo libro, tuttavia, non propone un’introduzione divulgativa alle nanotecnologie, né una preoccupata o entusiastica descrizione degli sconvolgimenti che ci attendono a causa del loro avvento. Quel che intende offrire è piuttosto una prospettiva diversa da cui guardare al problema dell’innovazione in generale, pur parlando, in particolare, di nanotecnologie. La ricostruzione della nascita e dello sviluppo delle nanotecnologie sarà così lo spunto per introdurre, nel corso del primo capitolo, le principali questioni da affrontare per la comprensione dell’innovazione tecnoscientifica: il superamento della distinzione fra scienza, tecnologia e società; la concezione che vede l’innovazione come un processo lineare (la scienza produce conoscenza, che trova successive applicazioni tecnologiche, le quali hanno poi un impatto sociale) da cui deriva il pregiudizio del “ritardo culturale” con cui la società inseguirebbe il sempre più rapido progresso scientifico e tecnologico. La descrizione di eventuali scenari futuri che potrebbero prendere forma anche grazie alle nanotecnologie diventa l’occasione per ritornare sul problema del ritardo culturale e per discuterne criticamente i presupposti. A tale scopo, il secondo capitolo esplora le innovazioni già in atto e quelle ipotizzabili nei settori della medicina, dell’informatica e delle comunicazioni. In questo contesto, viene inoltre approfondita la problematica dello human enhancement, ovvero del potenziamento tecnologico di funzioni e facoltà umane, discutendone le implicazioni sul piano dell’identità individuale e collettiva. Successivamente, l’analisi delle principali controversie scientifiche che hanno accompagnato lo sviluppo della ricerca nanotecnologica, e che ancora sono in corso, permette al terzo capitolo di individuare elementi utili per affrontare una questione centrale: fino a che punto le nanotecnologie costituiscono un settore di ricerca dai contorni definiti? Rispondere a questa domanda risulta di cruciale importanza, non solo per una migliore comprensione della nano-scienza, ma anche per cogliere importanti implicazioni rispetto all’organizzazione del lavoro scientifico, al suo modo di procedere e alle sue relazioni con il più ampio contesto sociale. Il quarto capitolo affronta invece la questione del rapporto esistente fra tecnoscienza, fantascienza e immaginario sociale, nell’intento di mostrare come ciascuno venga influenzato dagli altri e come, al tempo stesso, ne condizioni lo sviluppo. All’interno di questo quadro viene quindi problematizzata l’opposizione fra naturale/artificiale e viene analizzato il ruolo dei media nella formazione delle opinioni e degli atteggiamenti verso le nanotecnologie. Vengono ribaditi, infine, i limiti dell’approccio lineare nell’interpretazione dell’innovazione tecnoscientifica e viene introdotto un approccio alternativo, all’interno del quale scienza, tecnologia e società diventano ciascuna il prodotto dinamico dell’interazione con le altre. Infine, utilizzando la documentazione empirica raccolta per un recente studio sui processi di formazione delle rappresentazioni sociali riguardanti le nanotecnologie, il quinto capitolo indaga il complesso delle risorse interpretative (metafore, immagini, analogie, schemi mentali) a cui le persone non esperte ricorrono con maggiore facilità per fronteggiare la novità nanotecnologica. La maggior parte di noi si trova infatti a dover fare i conti con un oggetto sconosciuto e per certi versi ancora privo di interpretazione, dato che, specie in Italia, i media non si sono ancora occupati di nanotecnologie in modo sistematico e il dibattito pubblico non è ancora decollato. Proprio per questo è possibile analizzare quali risorse interpretative vengano messe in gioco quando si tratta di affrontare la novità che le nanotecnologie rappresentano.

Il nano-mondo che verrà. Verso la società  nanotecnologica

NERESINI, FEDERICO
2011

Abstract

Accompagnate dal susseguirsi di annunci trionfali di mirabolanti realizzazioni, così come da allarmi reiterati sui possibili pericoli verso cui ci potrebbero spingere, le nanotecnologie rappresentano un caso paradigmatico del modo in cui si sviluppa quell’intricato insieme di processi che siamo soliti chiamare innovazione. Questo libro, tuttavia, non propone un’introduzione divulgativa alle nanotecnologie, né una preoccupata o entusiastica descrizione degli sconvolgimenti che ci attendono a causa del loro avvento. Quel che intende offrire è piuttosto una prospettiva diversa da cui guardare al problema dell’innovazione in generale, pur parlando, in particolare, di nanotecnologie. La ricostruzione della nascita e dello sviluppo delle nanotecnologie sarà così lo spunto per introdurre, nel corso del primo capitolo, le principali questioni da affrontare per la comprensione dell’innovazione tecnoscientifica: il superamento della distinzione fra scienza, tecnologia e società; la concezione che vede l’innovazione come un processo lineare (la scienza produce conoscenza, che trova successive applicazioni tecnologiche, le quali hanno poi un impatto sociale) da cui deriva il pregiudizio del “ritardo culturale” con cui la società inseguirebbe il sempre più rapido progresso scientifico e tecnologico. La descrizione di eventuali scenari futuri che potrebbero prendere forma anche grazie alle nanotecnologie diventa l’occasione per ritornare sul problema del ritardo culturale e per discuterne criticamente i presupposti. A tale scopo, il secondo capitolo esplora le innovazioni già in atto e quelle ipotizzabili nei settori della medicina, dell’informatica e delle comunicazioni. In questo contesto, viene inoltre approfondita la problematica dello human enhancement, ovvero del potenziamento tecnologico di funzioni e facoltà umane, discutendone le implicazioni sul piano dell’identità individuale e collettiva. Successivamente, l’analisi delle principali controversie scientifiche che hanno accompagnato lo sviluppo della ricerca nanotecnologica, e che ancora sono in corso, permette al terzo capitolo di individuare elementi utili per affrontare una questione centrale: fino a che punto le nanotecnologie costituiscono un settore di ricerca dai contorni definiti? Rispondere a questa domanda risulta di cruciale importanza, non solo per una migliore comprensione della nano-scienza, ma anche per cogliere importanti implicazioni rispetto all’organizzazione del lavoro scientifico, al suo modo di procedere e alle sue relazioni con il più ampio contesto sociale. Il quarto capitolo affronta invece la questione del rapporto esistente fra tecnoscienza, fantascienza e immaginario sociale, nell’intento di mostrare come ciascuno venga influenzato dagli altri e come, al tempo stesso, ne condizioni lo sviluppo. All’interno di questo quadro viene quindi problematizzata l’opposizione fra naturale/artificiale e viene analizzato il ruolo dei media nella formazione delle opinioni e degli atteggiamenti verso le nanotecnologie. Vengono ribaditi, infine, i limiti dell’approccio lineare nell’interpretazione dell’innovazione tecnoscientifica e viene introdotto un approccio alternativo, all’interno del quale scienza, tecnologia e società diventano ciascuna il prodotto dinamico dell’interazione con le altre. Infine, utilizzando la documentazione empirica raccolta per un recente studio sui processi di formazione delle rappresentazioni sociali riguardanti le nanotecnologie, il quinto capitolo indaga il complesso delle risorse interpretative (metafore, immagini, analogie, schemi mentali) a cui le persone non esperte ricorrono con maggiore facilità per fronteggiare la novità nanotecnologica. La maggior parte di noi si trova infatti a dover fare i conti con un oggetto sconosciuto e per certi versi ancora privo di interpretazione, dato che, specie in Italia, i media non si sono ancora occupati di nanotecnologie in modo sistematico e il dibattito pubblico non è ancora decollato. Proprio per questo è possibile analizzare quali risorse interpretative vengano messe in gioco quando si tratta di affrontare la novità che le nanotecnologie rappresentano.
2011
9788815149299
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