La monografia intende ricostruire e rendere note le vicende degli organi della cattedrale di Padova, riconsiderando le informazioni già pubblicate da Raffaele Casimiri nel 1941-42 alla luce delle acquisizioni più recenti e ricorrendo allo spoglio sistematico dei documenti conservati presso l’Archivio Capitolare. La prima sezione è dedicata all’organo rinascimentale (“organo vecchio”) descritto dal Casimiri che, attraverso gli interventi di Ercole Valvassori, Eugenio Casparini, Michele e Paolo Colberg, Francesco Amigazzi, Antonio Barbini, Alessio e Gregorio Malvestio, rimase funzionante fino alla fine del secolo XVIII. La seconda sezione verte sui tre organi costruiti da Gaetano Callido nel 1790-91 e rimasti attivi fino al sec. XX inoltrato, sebbene sottoposti ad ampliamenti e modifiche (Angelo Agostini, Domenico Malvestio, ditta Tamburini): un avvenimento di particolare importanza, trattandosi di un complesso strumentale sconosciuto, non leggibile nel catalogo originario. La scarsità di informazioni dirette è stata colmata con il sussidio di fonti letterarie e iconografiche, ma anche facendo riferimento alle notizie oggi disponibili sul Callido e ai suoi numerosi strumenti ancora esistenti. L’ultima sezione è dedicata ad altri organi utilizzati in cattedrale nel corso dei secoli e funzionali a particolari esigenze del culto (De Feo, Malvestio). Allo studio storico-critico segue un’ampia appendice con la trascrizione dei documenti inediti e una bibliografia che, alle pubblicazioni utilizzate, affianca l’indicazione di tutte le fonti utilizzate.

Gli organi della cattedrale di Padova nei secoli XVI-XX

LOVATO, ANTONIO
1986

Abstract

La monografia intende ricostruire e rendere note le vicende degli organi della cattedrale di Padova, riconsiderando le informazioni già pubblicate da Raffaele Casimiri nel 1941-42 alla luce delle acquisizioni più recenti e ricorrendo allo spoglio sistematico dei documenti conservati presso l’Archivio Capitolare. La prima sezione è dedicata all’organo rinascimentale (“organo vecchio”) descritto dal Casimiri che, attraverso gli interventi di Ercole Valvassori, Eugenio Casparini, Michele e Paolo Colberg, Francesco Amigazzi, Antonio Barbini, Alessio e Gregorio Malvestio, rimase funzionante fino alla fine del secolo XVIII. La seconda sezione verte sui tre organi costruiti da Gaetano Callido nel 1790-91 e rimasti attivi fino al sec. XX inoltrato, sebbene sottoposti ad ampliamenti e modifiche (Angelo Agostini, Domenico Malvestio, ditta Tamburini): un avvenimento di particolare importanza, trattandosi di un complesso strumentale sconosciuto, non leggibile nel catalogo originario. La scarsità di informazioni dirette è stata colmata con il sussidio di fonti letterarie e iconografiche, ma anche facendo riferimento alle notizie oggi disponibili sul Callido e ai suoi numerosi strumenti ancora esistenti. L’ultima sezione è dedicata ad altri organi utilizzati in cattedrale nel corso dei secoli e funzionali a particolari esigenze del culto (De Feo, Malvestio). Allo studio storico-critico segue un’ampia appendice con la trascrizione dei documenti inediti e una bibliografia che, alle pubblicazioni utilizzate, affianca l’indicazione di tutte le fonti utilizzate.
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