Questo lavoro parla del difficile tema del traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale – e delle problematiche connesse – inquadrandolo in un contesto preciso e sufficientemente consolidato in termini giuridico-istituzionali, quello del diritto internazionale dei diritti umani. Questa è del resto l’indicazione che proviene da alcuni degli organi internazionali che più autorevolmente e da tempi non sospetti si occupano di monitorare, studiare e orientare le politiche nazionali e mondiali in questa materia. Ci si riferisce al sistema di relatori speciali e gruppi di lavoro della Commissione sui diritti umani e della Sottocommissione per la tutela e la promozione dei diritti umani, entrambi organi del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Ad un problema “globale” è giusto che si cerchino risposte “globali”. E’ dunque importante che anche gli studi, le indagini e le iniziative prese a livello locale che riguardano questi drammatici fenomeni siano condotte in coerenza con le tendenze che si manifestano sul piano internazionale. E nella dimensione internazionale, l’approccio che dà maggiori garanzie di validità assiologica ed effettività pratica è quello che fa perno sui diritti umani delle vittime del traffico. L’approccio che mette in primo piano i diritti umani evidenzia innazitutto il diritto alla protezione dalla riduzione in schiavitù che deve essere garantito alle fasce di popolazione più “a rischio”: migranti, donne, bambini, rifugiati, membri di minoranze etniche, gruppi che vivono in contesti socio-culturali complessivamente non rispettosi della dignità umana, persone e comunità deprivate di ogni accesso alle risorse materiali e di reddito che li mettano al riparo dal ricatto dei trafficanti. Esso promuove inoltre forme di riabilitazione e di rimozione dello stigma che colpisce le vittime di tali traffici, nonché la repressione delle forme criminali di sfruttamento delle persone che vi sono connesse. Con questo lavoro si è cercato insomma di riportare il problema del traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale alla sua tragica ma umana, storica, concreta dimensione di sistematica violazione dei diritti umani, in particolare dei diritti umani delle donne, operante a livello ormai mondiale, contro la quale istituzioni e organi della società civile devono reagire, vincendo la tentazione dell’assuefazione.

Diritti umani e traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale. Ipotesi interpretative, monitoraggio del fenomeno e strategie di contrasto nell'azione della comunità  internazionale.

DEGANI, PAOLA
2003

Abstract

Questo lavoro parla del difficile tema del traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale – e delle problematiche connesse – inquadrandolo in un contesto preciso e sufficientemente consolidato in termini giuridico-istituzionali, quello del diritto internazionale dei diritti umani. Questa è del resto l’indicazione che proviene da alcuni degli organi internazionali che più autorevolmente e da tempi non sospetti si occupano di monitorare, studiare e orientare le politiche nazionali e mondiali in questa materia. Ci si riferisce al sistema di relatori speciali e gruppi di lavoro della Commissione sui diritti umani e della Sottocommissione per la tutela e la promozione dei diritti umani, entrambi organi del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Ad un problema “globale” è giusto che si cerchino risposte “globali”. E’ dunque importante che anche gli studi, le indagini e le iniziative prese a livello locale che riguardano questi drammatici fenomeni siano condotte in coerenza con le tendenze che si manifestano sul piano internazionale. E nella dimensione internazionale, l’approccio che dà maggiori garanzie di validità assiologica ed effettività pratica è quello che fa perno sui diritti umani delle vittime del traffico. L’approccio che mette in primo piano i diritti umani evidenzia innazitutto il diritto alla protezione dalla riduzione in schiavitù che deve essere garantito alle fasce di popolazione più “a rischio”: migranti, donne, bambini, rifugiati, membri di minoranze etniche, gruppi che vivono in contesti socio-culturali complessivamente non rispettosi della dignità umana, persone e comunità deprivate di ogni accesso alle risorse materiali e di reddito che li mettano al riparo dal ricatto dei trafficanti. Esso promuove inoltre forme di riabilitazione e di rimozione dello stigma che colpisce le vittime di tali traffici, nonché la repressione delle forme criminali di sfruttamento delle persone che vi sono connesse. Con questo lavoro si è cercato insomma di riportare il problema del traffico di persone a scopo di sfruttamento sessuale alla sua tragica ma umana, storica, concreta dimensione di sistematica violazione dei diritti umani, in particolare dei diritti umani delle donne, operante a livello ormai mondiale, contro la quale istituzioni e organi della società civile devono reagire, vincendo la tentazione dell’assuefazione.
2003
9788871789736
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