The development of Jesuit "physics" in Italy, 1550-1770: a structural approach

Da circa la metà del sec. XVII la filosofia naturale di matrice aristotelica, dominante (nella forma scolastica) nelle scuole religiose e (in varie forme “laiche”) nelle università subì un complesso processo di erosione e mutamento indotto dalla critica corrosiva delle nuove filosofie e della nuova scienza. Il saggio descrive la forma assunta dal processo nelle scuole gesuitiche, che del pensiero tradizionale erano forse il veicolo più potente sul piano numerico. La linea generale di difesa che seguirono fu quella di conservazione dei connotati generali dell’aristotelismo, associata all’accettazione di parti ed aspetti delle nuove idee relativamente “marginali” rispetto a quei connotati; tuttavia, con l’aggravarsi del processo “erosivo”, l’area della conservazione si ridusse sempre più, e gli elementi nuovi inizialmente marginali vi penetrarono sempre più marcatamente. L’analisi considera il processo fino al Settecento avanzato, e non solo sul puto piano dottrinale ma anche nelle implicazioni didattiche.