LA RAGIONEVOLEZZA NEL CONTROLLO DELLA CORTE DEI CONTI SULLA GESTIONE

Il saggio ricorda come il controllo di gestione, introdotto e sviluppato intorno alla metà degli anni Novanta, sia stato ritenuto dalla Corte Cost. (sentenza 29/1995) Sviluppo di ragionevoli politiche legislative, peraltro non prefigurate dal quadro costituzionale. Tale controllo, a sua volta, si innerva di criteri in parte desunti dal quadro costituzionale/legale (rispetto delle scelte dei programmi formulati con leggi o con atti dei responsabili politici), in parte dalle conoscenze economiche, aziendali, statistiche, di ragioneria e di contabilità. La discrezionalità insopprimibile in controlli che sovente sono - a campione - viene - ragionevolizzata - attraverso criteri elaborati annualmente dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti, criteri che assumono un eminente carattere metodologico. In questi casi la ragionevolezza investe il lato delle dinamiche economico/sociali e dei criteri per padroneggiarle, o meglio si colloca al punto di incontro fra i primi e le seconde.