Nell’ età del Risorgimento e dell’unificazione italiana il tema dei rapporti Stato – Chiesa è costantemente presente nell’azione politica e legislativa del costruendo Stato italiano. Specialmente nel primo decennio, il Governo opera in questo campo anche tramite una ingente mole di istruzioni, note e circolari, sia di portata generale sia concernenti situazioni specifiche. Molte sono le circolari Ministeriali concernenti ad esempio la delicata Questione romana, la concessione del regio placet per i benefici ecclesiastici o dell’Exequatur per l’attuazione nel Regno dei provvedimenti della Santa Sede; l’attuazione del matrimonio civile, nonché la disciplina del clero e il regime dei seminari e delle scuole religiose. Ancor più numerose sono le istruzioni , specie dei Ministeri dell’ Interno e delle Finanze, che accompagnano le leggi sulla soppressione delle Corporazioni religiose e la conseguente liquidazione dell’Asse ecclesiastico. Dalle continue e dettagliate sollecitazioni alle autorità e ai funzionari locali, emerge l’estrema attenzione riservata dal Governo alla questione, dovuta al valore economico di questo patrimonio, fondamentale per risollevare le finanze dello Stato. Accanto a questi atti di portata generale, vi sono però anche molti provvedimenti particolari su aspetti all’apparenza pratici e marginali come lo svolgimento di processioni, attività caritative, raccolte di fondi e simili, che mirano a mantenere un ferreo controllo dell’ordine pubblico ed a ribadire la supremazia della legge statale anche in questi ambiti. Nel complesso si tratta di atti di varia natura e portata, che documentano tuttavia la costante e puntuale attenzione degli organi governativi per tutto ciò che concerne le istituzioni ecclesiastiche e il fenomeno religioso. Le istruzioni costantemente diramate mostrano anche la difficoltà di attuazione della politica ispirata al principio ‘libera Chiesa in libero Stato’ ed alternano atteggiamenti di fermezza e cautela, di rigore nell’imporre la legge statale e di conciliazione tra le due Istituzioni, nel proclamato rispetto per la religione e per la Chiesa, quali componenti essenziali della società italiana.

La politica ecclesiastica nelle circolari ministeriali (1860-1870)

VALSECCHI, CHIARA MARIA
2011

Abstract

Nell’ età del Risorgimento e dell’unificazione italiana il tema dei rapporti Stato – Chiesa è costantemente presente nell’azione politica e legislativa del costruendo Stato italiano. Specialmente nel primo decennio, il Governo opera in questo campo anche tramite una ingente mole di istruzioni, note e circolari, sia di portata generale sia concernenti situazioni specifiche. Molte sono le circolari Ministeriali concernenti ad esempio la delicata Questione romana, la concessione del regio placet per i benefici ecclesiastici o dell’Exequatur per l’attuazione nel Regno dei provvedimenti della Santa Sede; l’attuazione del matrimonio civile, nonché la disciplina del clero e il regime dei seminari e delle scuole religiose. Ancor più numerose sono le istruzioni , specie dei Ministeri dell’ Interno e delle Finanze, che accompagnano le leggi sulla soppressione delle Corporazioni religiose e la conseguente liquidazione dell’Asse ecclesiastico. Dalle continue e dettagliate sollecitazioni alle autorità e ai funzionari locali, emerge l’estrema attenzione riservata dal Governo alla questione, dovuta al valore economico di questo patrimonio, fondamentale per risollevare le finanze dello Stato. Accanto a questi atti di portata generale, vi sono però anche molti provvedimenti particolari su aspetti all’apparenza pratici e marginali come lo svolgimento di processioni, attività caritative, raccolte di fondi e simili, che mirano a mantenere un ferreo controllo dell’ordine pubblico ed a ribadire la supremazia della legge statale anche in questi ambiti. Nel complesso si tratta di atti di varia natura e portata, che documentano tuttavia la costante e puntuale attenzione degli organi governativi per tutto ciò che concerne le istituzioni ecclesiastiche e il fenomeno religioso. Le istruzioni costantemente diramate mostrano anche la difficoltà di attuazione della politica ispirata al principio ‘libera Chiesa in libero Stato’ ed alternano atteggiamenti di fermezza e cautela, di rigore nell’imporre la legge statale e di conciliazione tra le due Istituzioni, nel proclamato rispetto per la religione e per la Chiesa, quali componenti essenziali della società italiana.
2011
"Perpetue appendici e codicilli alle leggi italiane". Le circolari ministeriali, il potere regolamentare e la politica del diritto in Italia tra Otto e Novecento
9788860562999
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