Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della produzione mondiale di composti stannorganici, passando dalle 5 mila tonnellate del 1950 alle oltre 80.000 attuali. Gli impieghi di questi composti chimici sono numerosi e vari: i derivati mono- e dialchilici sono impiegati come stabilizzanti ella produzione di PVC, mentre i composti trialchilici e trifenilici sono impiegati come biocidi in agricoltura e come principi attivi nelle vernici antivegetative. Le proprietà tossiche di questi composti variano a seconda del grado di sostituzione dei gruppi organici legati all'atomo di stagno. In particolare si sono dimostrati esrtremamente tossici per gli organismi acquatici i trialchilici (TBT), poiché tendono ad accumularsi in essi con elevati fattori di concentrazione. In questa ricerca ci si è proposti di valutare l'accumulo di un composto stannorganico, il tributistagno cloruro (TBTC) e di eventuali suoi metaboliti nel rene, fegato, milza e tessuto muscolare di Carpa (Cyprinus carpio L.) mediante gas cromatografia ad alta risoluzione abbinata con spettrometria di massa (HRGC/MS). Per questa analisi ambientale si è messa a punto una tecnica semplice ed efficiente di estrazione, utilizzando della polvere di diatomee purificata (Extrelut) e n-esano tenuti a contatto con i campioni omogeneizzati di organi e tessuti per 5'. L'eluato era successivamente portato a secco mediante un evaporatore rotante in presenza di un flusso di azoto a temperatura ambiente ed infine ripreso con 500 µl di n-esano. La derivatizzazione veniva effettuata con l'aggiunta del reattivo di Grignard (bromuro di pentilmagnesio in etere etilico), eliminandone l'eccesso con l'aggiunta di alcune gocce di acqua distillata e 10 ml di acido solforico 1 M. La fase organica veniva infine concentrata in flusso di azoto e portata a volume finale di 10 µl. La determinazione degli stannorganici è stata effettuata mediante un gascromatografo HP 5890 serie II dotato di colonna capilare (Altech SE 30 m x 0,25 mm); la temperatura del'inietore era 260 °C, quella della colonna era invece fissata con un'isoterma iniziale di 120 °C programmata per un incremento di 10 °C/min sino a 280 °C, e come gas di trasporto è stato utilizzato l'elio con un'elevata velocità lineare in colonna di 25 cm/sec. Per l'analisi sono stati iniettati 2 µl di campione. Come rivelatore è stato utilizzato uno spettrofotometro di massa quadrupolare HP 5989 con le seguenti condizioni operative: energia elettronica 70 eV, temperatura alla sorgente 200 °C ed elettromoltiplicatore 2.200 V. Lo strumento è stato impiegato seguendo la tecnica SIM ("selected ions monitoring"), cioé in selezione degli ioni più caratteristici e significativi derivati dall'analisi degli standard: m/z 301, 303, 305 per i TBT; m/z 315, 317, 319 per i DBT. Per verificare la validità del metodo utilizzato nella determinazione quantitativa in frammentografia di massa, sono state eseguite prove di recupero su campioni lofilizzati non contaminati da stannorganici, cui è stata aggiunta una soluzione 0,01 ng/µl di TBTC e di DBTC ottenendo una percentuale di recupero superiore al 90%. E' risultato che già dopo la prima settimana di somministrazione di TBTC, le carpe dimostravano di accumulare quantità molto elevate (timo 21,18 mg/kg e rene 21,12 mg/kg). Ciò denota come tali sostanze, proprio grazie alla loro lipofilia, siano facilmente assorbite dal pesce. Oltre all'accumulo di TBTC negli organi e tessuti attraverso questa tecnica analitica estremamente sensibile è stato possibile osservare la presenza di un metabolita, il dibutistagno cloruro (DBTC), probabilmente derivato da processo di dealchilazione a livello epatico, come è stato osservato nei mammiferi. Comunque non è stato osservato apprezzabile accumulo nel tessuto muscolare, cioé la parte edibile del pesce, per cui non vi è alcun rischio derivante dal consumo di esso.

DETERMINAZIONE DI COMPOSTI STANNORGANICI IN TESSUTI DI PESCE MEDIANTE HRGC/MS.

CIMA, FRANCESCA
1996

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della produzione mondiale di composti stannorganici, passando dalle 5 mila tonnellate del 1950 alle oltre 80.000 attuali. Gli impieghi di questi composti chimici sono numerosi e vari: i derivati mono- e dialchilici sono impiegati come stabilizzanti ella produzione di PVC, mentre i composti trialchilici e trifenilici sono impiegati come biocidi in agricoltura e come principi attivi nelle vernici antivegetative. Le proprietà tossiche di questi composti variano a seconda del grado di sostituzione dei gruppi organici legati all'atomo di stagno. In particolare si sono dimostrati esrtremamente tossici per gli organismi acquatici i trialchilici (TBT), poiché tendono ad accumularsi in essi con elevati fattori di concentrazione. In questa ricerca ci si è proposti di valutare l'accumulo di un composto stannorganico, il tributistagno cloruro (TBTC) e di eventuali suoi metaboliti nel rene, fegato, milza e tessuto muscolare di Carpa (Cyprinus carpio L.) mediante gas cromatografia ad alta risoluzione abbinata con spettrometria di massa (HRGC/MS). Per questa analisi ambientale si è messa a punto una tecnica semplice ed efficiente di estrazione, utilizzando della polvere di diatomee purificata (Extrelut) e n-esano tenuti a contatto con i campioni omogeneizzati di organi e tessuti per 5'. L'eluato era successivamente portato a secco mediante un evaporatore rotante in presenza di un flusso di azoto a temperatura ambiente ed infine ripreso con 500 µl di n-esano. La derivatizzazione veniva effettuata con l'aggiunta del reattivo di Grignard (bromuro di pentilmagnesio in etere etilico), eliminandone l'eccesso con l'aggiunta di alcune gocce di acqua distillata e 10 ml di acido solforico 1 M. La fase organica veniva infine concentrata in flusso di azoto e portata a volume finale di 10 µl. La determinazione degli stannorganici è stata effettuata mediante un gascromatografo HP 5890 serie II dotato di colonna capilare (Altech SE 30 m x 0,25 mm); la temperatura del'inietore era 260 °C, quella della colonna era invece fissata con un'isoterma iniziale di 120 °C programmata per un incremento di 10 °C/min sino a 280 °C, e come gas di trasporto è stato utilizzato l'elio con un'elevata velocità lineare in colonna di 25 cm/sec. Per l'analisi sono stati iniettati 2 µl di campione. Come rivelatore è stato utilizzato uno spettrofotometro di massa quadrupolare HP 5989 con le seguenti condizioni operative: energia elettronica 70 eV, temperatura alla sorgente 200 °C ed elettromoltiplicatore 2.200 V. Lo strumento è stato impiegato seguendo la tecnica SIM ("selected ions monitoring"), cioé in selezione degli ioni più caratteristici e significativi derivati dall'analisi degli standard: m/z 301, 303, 305 per i TBT; m/z 315, 317, 319 per i DBT. Per verificare la validità del metodo utilizzato nella determinazione quantitativa in frammentografia di massa, sono state eseguite prove di recupero su campioni lofilizzati non contaminati da stannorganici, cui è stata aggiunta una soluzione 0,01 ng/µl di TBTC e di DBTC ottenendo una percentuale di recupero superiore al 90%. E' risultato che già dopo la prima settimana di somministrazione di TBTC, le carpe dimostravano di accumulare quantità molto elevate (timo 21,18 mg/kg e rene 21,12 mg/kg). Ciò denota come tali sostanze, proprio grazie alla loro lipofilia, siano facilmente assorbite dal pesce. Oltre all'accumulo di TBTC negli organi e tessuti attraverso questa tecnica analitica estremamente sensibile è stato possibile osservare la presenza di un metabolita, il dibutistagno cloruro (DBTC), probabilmente derivato da processo di dealchilazione a livello epatico, come è stato osservato nei mammiferi. Comunque non è stato osservato apprezzabile accumulo nel tessuto muscolare, cioé la parte edibile del pesce, per cui non vi è alcun rischio derivante dal consumo di esso.
1996
ATTI DEL 2° MS- PHARMADAY (MASSA 96)
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