Introduzione e scopi Vi sono numerosi studi che indagano la tipologia di comunicazione della diagnosi, per il consenso informato e per la randomizzazione nel protocollo di cura (Clarke et al., 2004; Kodish et al., 2004; Massimo et al., 2005; Eder et al., 2007). Non sono presenti studi che indaghino l’effetto delle comunicazioni dei medici durante l’iter terapeutico di bambini con LLA (AIEOP LLA 2000). Questo studio si propone di valutare la sintomatologia del genitore dopo le comunicazioni delle prima risposta del bambino al cortisone (giorno +8) e della sua risposta dopo il primo blocco della Induzione (giorno +33) e metterla in relazione anche ai fattori socio demografici della famiglia. Metodi I partecipanti allo studio sono 78 genitori di bambini con leucemia (età media = 37,16; DS = 5,6), di cui 66 madri e 12 padri e il 68,9% con circa 25-35 ore di lavoro in media a settimana. Le valutazioni avvengono in due momenti della terapia: durante la seconda settimana di ospedalizzazione (T1) e nel secondo mese di terapia (T2). Al T1 viene somministrata una batteria di questionari per valutare la sintomatologia depressiva, di arousal e fisica del genitore (BSI-18, CCSS) e il suo funzionamento cognitivo (Problem Scale, CCSS). In tale occasione vengono anche raccolte le informazioni mediche in termini di n° di blasti al giorno +8. Al T2 viene valutata nel genitore la presenza di sintomi da trauma (check-list DPTS, CCSS) e vengono nuovamente trascritti il n° di blasti al giorno +33. Risultati Un modello di regressione (R2=0,12; p=0,014) identifica il n° di blasti al giorno +8 (β=0,29) come predittore dei sintomi fisici del genitore al T1. Il n° dei blasti al giorno +8 (β=0,27) insieme con le ore lavorative in media del genitore (β=0,26) sono invece fattori predittivi dei sintomi di arousal del genitore al T1 (R2=0,17; p=0,016). Le ore lavorative in media del genitore (β=0,40) predicono anche i problemi di tipo cognitivo nel genitore al T1 (R2=0,18; p=0,005). Conclusioni Le comunicazioni dei blasti al giorno +8 influenzano la sintomatologia fisica e di arousal del genitore, mentre la quantità di ore lavorative del genitore influenza il suo funzionamento cognitivo. La comunicazione del n° blasti al giorno +33 non è associata ai sintomi da trauma nel genitore. Nella gestione di questo tipo di comunicazione al genitore è utile tener conto di tali effetti psicologici.

Effetto delle comunicazioni dei medici sulla sintomatologia del genitore in momenti cruciali dell'iter terapeutico di bambini affetti da LLA

TREMOLADA, MARTA;BONICHINI, SABRINA;
2007

Abstract

Introduzione e scopi Vi sono numerosi studi che indagano la tipologia di comunicazione della diagnosi, per il consenso informato e per la randomizzazione nel protocollo di cura (Clarke et al., 2004; Kodish et al., 2004; Massimo et al., 2005; Eder et al., 2007). Non sono presenti studi che indaghino l’effetto delle comunicazioni dei medici durante l’iter terapeutico di bambini con LLA (AIEOP LLA 2000). Questo studio si propone di valutare la sintomatologia del genitore dopo le comunicazioni delle prima risposta del bambino al cortisone (giorno +8) e della sua risposta dopo il primo blocco della Induzione (giorno +33) e metterla in relazione anche ai fattori socio demografici della famiglia. Metodi I partecipanti allo studio sono 78 genitori di bambini con leucemia (età media = 37,16; DS = 5,6), di cui 66 madri e 12 padri e il 68,9% con circa 25-35 ore di lavoro in media a settimana. Le valutazioni avvengono in due momenti della terapia: durante la seconda settimana di ospedalizzazione (T1) e nel secondo mese di terapia (T2). Al T1 viene somministrata una batteria di questionari per valutare la sintomatologia depressiva, di arousal e fisica del genitore (BSI-18, CCSS) e il suo funzionamento cognitivo (Problem Scale, CCSS). In tale occasione vengono anche raccolte le informazioni mediche in termini di n° di blasti al giorno +8. Al T2 viene valutata nel genitore la presenza di sintomi da trauma (check-list DPTS, CCSS) e vengono nuovamente trascritti il n° di blasti al giorno +33. Risultati Un modello di regressione (R2=0,12; p=0,014) identifica il n° di blasti al giorno +8 (β=0,29) come predittore dei sintomi fisici del genitore al T1. Il n° dei blasti al giorno +8 (β=0,27) insieme con le ore lavorative in media del genitore (β=0,26) sono invece fattori predittivi dei sintomi di arousal del genitore al T1 (R2=0,17; p=0,016). Le ore lavorative in media del genitore (β=0,40) predicono anche i problemi di tipo cognitivo nel genitore al T1 (R2=0,18; p=0,005). Conclusioni Le comunicazioni dei blasti al giorno +8 influenzano la sintomatologia fisica e di arousal del genitore, mentre la quantità di ore lavorative del genitore influenza il suo funzionamento cognitivo. La comunicazione del n° blasti al giorno +33 non è associata ai sintomi da trauma nel genitore. Nella gestione di questo tipo di comunicazione al genitore è utile tener conto di tali effetti psicologici.
2007
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/1772093
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact