Nel testo viene preliminarmente illustrata la situazione che da alcuni anni si è venuta a creare rispetto alla tenuta del giudicato sostanziale nazionale di ciascun Stato membro, allorché esso sia stato pronunciato in spregio di norme inderogabili di diritto comunitario. Richiamati alcuni noti precedenti giurisprudenziali della Corte di giustizia CE, dai quali emerge il carattere cedevole del giudicato nazionale contrastante con il diritto comunitario inderogabile, l'A. propone un'approfondita analisi della sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia in data 18 luglio 2007, causa C-119/05. Dalla massima della sentenza Lucchini emerge chiaramente, infatti, che "il diritto comunitario osta all'applicazione di una disposizione del diritto nazionale, come l'art. 2909 del codice civile italiano, volta a sancire il principio dell'autorità di cosa giudicata, nei limiti in cui l'applicazione di tale disposizione impedisce il recupero di un aiuto di Stato erogato in contrasto con il diritto comunitario e la cui incompatibilità con il mercato comune è stata dichiarata con decisione della Commissione delle Comunità europee divenuta definitiva". L'A., pur rilevando la povertà di approfondimento sistematico, sottolinea la portata dirompente e la grande rilevanza che avrà la sentenza Lucchini, nelle future pronunce giurisprudenziali degli Stati membri

Il primato del diritto comunitario può spingersi fino a intaccare la "ferrea" forza del giudicato sostanziale?

CONSOLO, CLAUDIO
2007

Abstract

Nel testo viene preliminarmente illustrata la situazione che da alcuni anni si è venuta a creare rispetto alla tenuta del giudicato sostanziale nazionale di ciascun Stato membro, allorché esso sia stato pronunciato in spregio di norme inderogabili di diritto comunitario. Richiamati alcuni noti precedenti giurisprudenziali della Corte di giustizia CE, dai quali emerge il carattere cedevole del giudicato nazionale contrastante con il diritto comunitario inderogabile, l'A. propone un'approfondita analisi della sentenza pronunciata dalla Corte di giustizia in data 18 luglio 2007, causa C-119/05. Dalla massima della sentenza Lucchini emerge chiaramente, infatti, che "il diritto comunitario osta all'applicazione di una disposizione del diritto nazionale, come l'art. 2909 del codice civile italiano, volta a sancire il principio dell'autorità di cosa giudicata, nei limiti in cui l'applicazione di tale disposizione impedisce il recupero di un aiuto di Stato erogato in contrasto con il diritto comunitario e la cui incompatibilità con il mercato comune è stata dichiarata con decisione della Commissione delle Comunità europee divenuta definitiva". L'A., pur rilevando la povertà di approfondimento sistematico, sottolinea la portata dirompente e la grande rilevanza che avrà la sentenza Lucchini, nelle future pronunce giurisprudenziali degli Stati membri
2007
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